Restauro da 2 milioni e mezzo per l’asilo nido “Semidimela”

Una delle più vecchie sedi educative in funzione: fu costruita tra il 1934 e il 1935  su progetto di Umberto Nordio. Cantiere in via Veronese nei primi mesi del 2021
Foto BRUNI 23.09.16 Asilo Comunale Matteotti
Foto BRUNI 23.09.16 Asilo Comunale Matteotti



Nel settembre del 1933 nasceva a Trieste la figlia di Amedeo d’Aosta e di Anna d’Orléans: alla piccola fu dato il nome di Maria Cristina. In onore della bambina venne promossa una raccolta di fondi per la costruzione di un centro di assistenza materna. Circa un anno dopo l’allora podestà Enrico Paolo Salem incaricò Umberto Nordio di preparare un progetto, che sarebbe stato esaminato dal prefetto, dalla commissione edilizia, dall’Onmi (Opera nazionale maternità e infanzia). L’area prescelta fu individuata all’angolo delle vie Paolo Veronese e Montecucco, tra San Vito e San Giacomo.

Nordio disegnò un segmento circolare che «si oppone con la sua superficie convessa al vento di bora». La realizzazione, a cura della ditta Rossignoli & Maccarini, costò 359.000 lire. L’edificio venne approntato nel giugno 1935 e inaugurato nel dicembre dello stesso anno, con la denominazione “casa della madre e del bambino Maria Cristina di Savoia-Aosta”.

Oggi l’originaria destinazione legata all’Onmi - raccontata dalla scheda di Elena Bassi in “Trieste 1918-1954. Guida all’architettura” (Mgs Press) - ha lasciato il posto a un asilo nido dalla meno altisonante intitolazione “Semidimela”. È una delle più capienti strutture dell’offerta educativa comunale con 60 posti, cui se ne aggiungono altri 20 della sezione slovena. Questa interessante griffe di Nordio - recentemente al centro di una tesi di laurea nel dipartimento di architettura dell’Università di Ferrara - compie 85 anni e abbisogna di un radicale restauro che riguarderà adeguamento sismico, impiantistica, ristrutturazione degli interni.

A disposizione dell’ingegner Luigi Fantini, nuovo responsabile dell’edilizia scolastica al posto di Enrico Cortese, dovrebbero sommarsi complessivamente 2 milioni 450.000 euro, provenienti dal fondo nazionale previsto dalla legge 107/2015 e dal decreto legislativo 65/2017. Una tranche pari a 1 milione 450.000 euro era già pervenuta in gennaio, poi gli assessori regionali Graziano Pizzimenti e Alessia Rosolen hanno annunciato l’altro giorno un nuovo contributo di 550.000 euro. L’assessore comunale Angela Brandi segnala infine che un terzo rinforzo di 450.000 euro è previsto nel 2021.

La civica amministrazione si avvarrà di un progettista esterno e ritiene che il cantiere dovrebbe insediarsi nei primi mesi del 2021. Non è possibile iniziare prima causa una ragione organizzativa che attiene il prossimo anno scolastico: i piccoli utenti di “Semidimela” saranno smistati a Valmaura, dove però fino al prossimo autunno sono ospitati gli alunni di “Tutti bimbi”, un’altra struttura anni ’30 adiacente a Tor Cucherna, anch’essa oggetto di restyling. Tra fine 2020 e inizio 2021 si potrà procedere al cambio di guardia, che, liberando l’edificio di via Veronese, consentirà l’avvio dei lavori. La Brandi insiste affinché il ringiovanimento dell’ex Maria Cristina divenga una priorità dei lavori pubblici per quel che riguarda l’ambito educativo: «Il compito delle pubbliche amministrazioni non è solo garantire la qualità dei servizi, ma anche tutelare i siti di qualità architettonica». —



Riproduzione riservata © Il Piccolo