Restauro “sotto esame” dopo il crollo del fregio

Sulla facciata di palazzo Diana, da cui una settimana fa si è staccato improvvisamente un fregio da tre tonnellate, è stata innalzata temporaneamente un’impalcatura di protezione, in attesa della...
Lasorte Trieste 28/04/18 - Via S.Lazzaro, Crollo Capitello
Lasorte Trieste 28/04/18 - Via S.Lazzaro, Crollo Capitello

Sulla facciata di palazzo Diana, da cui una settimana fa si è staccato improvvisamente un fregio da tre tonnellate, è stata innalzata temporaneamente un’impalcatura di protezione, in attesa della prossima assemblea di condominio che sarà a fine maggio. All’ordine del giorno della riunione ci sarà il voto della quarantina di condomini e della decina di negozianti che dovranno decidere se investire del denaro per affrontare la spesa di circa 150 mila euro per il restauro degli esterni che si affacciano su via San Lazzaro: qui negli scorsi giorni una donna ha quasi rischiato la vita.

Nella mattinata di sabato 28 aprile, per la precisione, all’altezza della profumeria Ravo, accanto al civico 17, un masso di pietra è piombato tutto d’un tratto sul camminamento pedonale, senza sfiorare nessuno. Solo fortuna, visto che una persona sulla sessantina era passata qualche attimo prima. In realtà l’intervento da eseguire rientra in un cantiere molto più ampio, che ha già coinvolto il condominio. La parte anteriore del palazzo, che dà su via Reti e la metà di quella che corrisponde a via delle Torri, sono già state sottoposte a un restyling. I lavori ulteriori da fare riguarderebbero l’altra tranche della facciata di via della Torri, la sfortunata via San Lazzaro, il tetto e alcune parti interne. Costo totale: un milione e mezzo di euro. A questi vanno aggiunti al momento altri 10 mila euro al mese ovvero il prezzo da pagare per i ponteggi, fissati nel punto in cui è necessario proteggere l’area da eventuali altre cadute di pezzi di pietra, e per l’occupazione del suolo pubblico. Chi ha assistito alla messa in sicurezza della parete, dopo l’immediato intervento dei vigili del fuoco che hanno fatto le dovute verifiche, ha visto all’opera la ditta “In Quota”, specializzata in servizi per l’edilizia con funi e senza ponteggi. Gli operai hanno controllato quanto friabile è il materiale che riveste l’immobile di fine Ottocento.

Il Comune successivamente ha confermato la presa in carico della situazione. «Seguiremo i vari passaggi affinché le nostre prescrizioni di sicurezza vengano adottate», spiegano dagli uffici tecnici. Si spera dunque che l’assemblea del 28 maggio, giorno in cui si riuniranno condomini e negozianti, sia favorevole all’intervento. Un po’ di timore di non raggiungere il quorum c’è, perché sembrerebbe che già in passato, a opporsi al completamento dell’intero cantiere per il ripristino complessivo dell’edificio, fossero alcuni negozianti che si erano rifiutati di affrontare tale spesa. Il contributo di ciascun residente sarebbe circa di 10 mila euro per terminare le ultime due tranche di lavori. Molto meno se si decidesse di optare per il solo ripristino della facciata di via San Lazzaro: in questo caso si parla di circa 100-150 mila euro in totale.

Nella peggiore delle ipotesi, cioè nel caso in cui non tutti i presenti si trovassero d’accordo, rimarrebbe innalzato il ponteggio. Chissà fino a quando però. E semmai succedesse un episodio simile a quello di sabato 28 aprile, con un finale tragico questa volta, a finire in Procura sarebbe il condominio ma in prima battuta l’amministratore, che rischierebbe anche un processo penale. Per cercare di ovviare a tale responsabilità, dovrebbe dimostrare di aver dato comunicazione ai condomini della necessità di affrontare questi lavori. Cosa che accadrà con tutta probabilità durante la prossima assemblea. (b.m.)

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