Rianimazione al Burlo Aiuto dallo psicologo

Al via al Burlo il progetto “Sostegno psicologico a pazienti, familiari e operatori della Struttura complessa di anestesia e rianimazione”, che prevede l’ingresso nella struttura complessa di uno...
Silvano Trieste 01/04/2014 Burlo Garofolo, lo psicologo entra in rianimazione
Silvano Trieste 01/04/2014 Burlo Garofolo, lo psicologo entra in rianimazione

Al via al Burlo il progetto “Sostegno psicologico a pazienti, familiari e operatori della Struttura complessa di anestesia e rianimazione”, che prevede l’ingresso nella struttura complessa di uno psicologo in grado di supportare chi opera o si trova nel reparto. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo dell’associazione Contro il dolore G. Mocavero.

Il progetto, presentato ieri al Burlo in una conferenza stampa, rappresenta una importante innovazione per l’ospedale materno infantile triestino. «Con questo progetto – ha spiegato il direttore generale Mauro Melato – vogliamo formalizzare una attività di supporto importante sia per i pazienti che per gli operatori. L’emergenza è un momento che modifica la vita delle persone, e ottenere supporto psicologico in quei momenti è fondamentale per riuscire a superare quanto accade; dal punto di vista della gestione delle risorse umane, il supporto si traduce in una migliore e più semplice gestione del paziente e dei familiari, ma anche nella possibilità di vivere meglio il difficile lavoro al quale sono chiamati gli operatori di questo reparto».

I contenuti del progetto sono stati illustrati da Isabella Lonciari, psicologa responsabile del Servizio di psicologia presso la Struttura complessa di Neuropsichiatria infantile del Burlo. «Il progetto – ha spiegato Lonciari – si inserisce in una più ampia prospettiva d’interventi ai quali il Servizio di psicologia si propone di dare risposta in un’ottica multidisciplinare, che vede al centro la qualità della vita umana nelle diverse fasi dello sviluppo. Nella fattispecie questo progetto prevede che nell’ambito delle criticità e dell’emergenza vi sia la possibilità, per pazienti e familiari coinvolti in situazioni gravi e straordinarie, di poter usufruire dell’aiuto psicologico offerto all’interno della struttura. Un sostegno che si pone come affiancamento nell’esperienza dolorosa e traumatica, in una logica di accoglienza e soprattutto di prevenzione di danni secondari. Lo psicologo - ha continuato Lonciari - è presente non solo nel momento dell’emergenza: farà infatti parte integrante dell’équipe, svolgendo l’indispensabile funzione di collante fra tutto il team che lavora nella Struttura di Anestesia e rianimazione e l’utenza e i loro familiari». Questo compito è stato affidato a Monica Steiner, psicologa-psicoterapeuta, esperta nella psicologia dell’emergenza.

Il progetto di supporto psicologico è dedicato agli operatori della Struttura complessa di anestesia e rianimazione e a tutto il personale dell’istituto che opera in situazione di criticità, offrendo loro un sostegno quando sono più direttamente coinvolti. Codificato in quattro fasi, il progetto parte dall’osservazione e si dipana lungo un percorso codificato di tecniche e strategie, volte a diminuire il livello di stress, attivare tecniche di de-sensibilizzazione dai traumi.

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