Ricompaiono le ruspe e gli operai ai piedi dell’ospedale di Cattinara

La maxi-riqualificazione si sta rilanciando dalle opere preliminari Non si placano le proteste contro l’abbattimento della vicina pineta 
Andrea Pierini

la ripresa



I primi mezzi edili sono arrivati a Cattinara. Come annunciato in questi giorni, il cantiere per la riqualificazione dell’ospedale sta ripartendo dagli interventi stralciati rispetto al progetto principale, per il quale mancano ancora le autorizzazioni definitive. Regione, Asugi e Rizzani de Eccher, l’impreesa subentrata a Clea, avevano deciso infatti nei mesi scorsi di rivedere il cronoprogramma in modo da accelerare la ripartenza dopo il lungo stallo a causa della mancata approvazione del progetto esecutivo dell’impresa veneta. Le prime ruspe sono arrivate ieri nella zona di via del Botro, dove verrà creato il “prolungamento” di via Valdoni. Nell’area è prevista la creazione di un parcheggio per i dipendenti con sopra una palazzina laboratori, opere considerate preliminari e dunque cantierabili. Si tratta di un passaggio fondamentale per poter procedere poi con la costruzione del nuovo Burlo, che sorgerà proprio dove oggi c’è l’area di sosta per i lavoratori e che dovrà dunque essere liberata. Una volta che Vigili del fuoco, Commissione sismica ed ente di validazione indipendente (lo studio Rina) avranno dato il via libera al progetto esecutivo si potrà procedere con gli interventi sulle due torri e la creazione della torre di collegamento.

Non si placano intanto le polemiche sull’abbattimento degli alberi della pineta di Cattinara. Tiziana Cimolino dei Verdi spiega che, «mentre tutto il resto del progetto versa ancora nell’incertezza, gli alberi verranno abbattuti subito. Cattinara è un ospedale che ormai possiamo considerare superato dai tempi nella sua struttura architettonica».

Duro anche il commento del Comitato spontaneo per la pineta di Cattinara: «Regione, Asugi e Rizzani De Eccher ignorano i nostri accorati appelli e tirano dritto. Precedenza assoluta in gennaio all’autosilo sotterraneo e in estate al soprastante nuovo Burlo. I 440 alberi della pineta – spiega il portavoce Paolo Radivo – e i 79 dell’attiguo parcheggio dipendenti ringraziano i loro solerti giustizieri. Ma i cittadini di Trieste permetteranno questo nuovo “albericidio”?».—



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