Ridotta la condanna al falso broker di Sagrado

Nel processo bis a Pierpaolo Visintin condonato un semestre rispetto ai 5 anni e 4 mesi inflitti dopo il patteggiamento

GRADISCA Quattro anni e dieci mesi di reclusione, una multa di 6 mila euro e il pagamento delle spese processuali. Questa la condanna inflitta dal giudice del Tribunale di Gorizia, Concetta Bonasia, all’ex broker finanziario isontino Pierpaolo Visintin nel “processo-bis” che lo vedeva imputato per il reato di truffa.

La sua pena oggi risulta leggermente ridotta rispetto a quella comminatagli dalle toghe goriziane nel luglio dello scorso anno. L’alleggerimento è dovuto a due “sconti”: l’intervenuta prescrizione per alcuni reati precedenti il maggio del 2011, e la sopraggiunta abrogazione di un capo di imputazione minore (falsità in scrittura privata). Nell’estate del 2017 l’ex promotore finanziario aveva patteggiato di fronte al giudice una pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione e il pagamento di una multa di 6 mila euro, ma il procuratore aveva presentato ricorso in Cassazione sostenendo che la pena applicata in continuazione era superiore a quella consentita per l’accesso al patteggiamento (massimo di 5 anni).

Promotore finanziario a giudizio per truffa

La Cassazione aveva riconosciuto la validità delle argomentazioni, disponendo l’annullamento e la celebrazione di un processo-bis al Tribunale di Gorizia, la cui nuova sentenza è stata depositata il 6 novembre scorso. La vicenda che vedeva coinvolto Visintin, 49enne originario di Sagrado e residente a Sesto al Reghena, era stata originata dalla denuncia presentata da 11 persone che tra il 2012 e il 2013 gli avevano prestato del denaro, convinti dalle sue asserite “doti” di investitore e anche da un rapporto fiduciario e di amicizia.

Tra le vittime, una signora alla quale il broker era riuscito a scucire, con false promesse di investimenti vantaggiosi, diverse centinaia di migliaia di euro in contanti. Somma che Visintin – così aveva sostenuto l’accusa – spendeva “per fini personali”. Alla richiesta della donna di riavere 130 mila euro per acquistare una casa al figlio, Visintin “riferiva falsamente di aver ottenuto un finanziamento regionale a fondo perduto per 30 mila euro rivelatosi in realtà un mero prestito al fine di tenere celata la propria condotta”. Si inventava di tutto, Visintin. In un caso aveva falsificato un modulo per l’incasso di un assegno provente da spese giudiziarie; con tale falso documento aveva indotto una coppia a prestargli quasi 60 mila euro promettendo una rapida restituzione. Atto mai avvenuto.

Un primo “filone” , che per i giudici faceva parte di un unico disegno criminoso, era emerso nel 2015 nel Pordenonese. In quel caso, come riferiamo a parte, Visintin aveva già patteggiato 4 anni e 8 mesi di reclusione dinnanzi al gup di Pordenone Alberto Rossi per “abusivismo finanziario e truffa aggravata”. Le indagini avevano permesso di accertare che le somme di denaro acquisite con metodi poco chiari, invece di essere investite in strumenti finanziari, erano state in parte destinate a finanziare la squadra di calcio a 5 “New Team Fvg” di cui Visintin era presidente, nonché a spese personali tra cui vacanze e regali di nozze. Senza patteggiamento, Pierpaolo Visintin avrebbe rischiato 7 anni e 2 mesi.

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