Riecco le Barettine e la Caffetteria del borgo

Ha riaperto decisamente alla chetichella, anche se l’inaugurazione, quella vera, non è ancora stata fatta. Di sicuro c’è che Trieste recupera uno dei locali storici più amati, costretto alla chiusura da parecchi mesi per una congiunzione negativa fatta di gestioni non fortunate e, soprattutto, legata alla morte di chi di quel locale detiene i diritti.
Stiamo parlando delle “Barettine” di via del Bastione, piccolo ramo che unisce la via Venezian alla via Madonna del Mare. La vecchia trattoria ha riaperto proprio quando si cominciavano a perdere le speranze, e lo fa con una vecchia conoscenza, quel Decio Custodio che anni fa, quando il posto era al culmine del gradimento, componeva un bel trio con il cuoco Guido Sciucca e Max Cortese, cugino di Decio, poi emigrato a New York dove dirige l’Osteria del Principe.
Per lui, dunque, è stato quasi un ritorno a casa, dopo esperienze che lo hanno portato dal Bar X al Bragozzo, ora chiuso, e alla Champagneria. Per la nuova gestione parte con idee chiare e, soprattutto, adatte ai tempi. «Ci sarà un menù quasi giornaliero - spiega - legato all’andamento del mercato del pesce, con pochi piatti mirati. E anche sotto il profilo del prezzo voglio mantenermi dentro valore abbordabili ai più, e quindi ci sarà una bella sforbiciata rispetto al passato».
Al momento la novità più evidente, oltre all’immancabile rinfrescata, riguarda la disposizione dei tavoli, più ariosa e più rispettosa della privacy, con meno accatastamenti.
È quasi in dirittura d’arrivo anche il restyling di quella che si chiamava “Caffetteria del Borgo”, in via Malcanton. Non dovrebbe trattarsi di una vera rivoluzione, perchè nel passaggio tra gestori pare si sia convenuto che una certa tipologia rimarrà intatta.
Originariamente era un caffè con ampio assortimento di dolci fatti in casa e qualche concessione anche al salato, tipo tramezzini o altri snack da pausa pranzo.
La posizione privilegiata, proprio a fianco del Comune ne aveva, anzi, fatto uno dei posti più gettonati, fino alla quasi inspiegabile chiusura.
I futuri proprietari, i due fratelli che già gestiscono vari locali in città, tra cui “Le Botti” di via Torino, propongono una sorta di rinnovo nella continuità, con qualche sorpresa. Staremo a vedere. (f.b.)
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