Rifiuti ferrosi fuorilegge e 140 milioni “fantasma”: chiesto il processo per 32

l’inchiesta

Centomila tonnellate di rifiuti ferrosi smaltiti in violazione degli obblighi ambientali, 140 milioni “invisibili” per il fisco, 32 indagati tra imprenditori, titolari di imprese di trasporti, commercianti di materiali ferrosi e autisti. Un lavoro di indagine partito nel 2013, quello della Finanza di Pordenone, condensato nella richiesta di rinvio a giudizio a vario titolo per associazione a delinquere, traffico illecito di rifiuti e frode fiscale da parte della Direzione distrettuale antimafia di Trieste. Coinvolte appunto 32 persone di Pordenone, Venezia, Treviso, Belluno, Verona e Padova: ieri si sono costituite le parti a Trieste, con udienza rinviata al 24 gennaio. L’operazione “Via della seta” ipotizzava un patto tra criminalità italiana e cinese. I sanvitesi Stefano Cossarini, 46 anni, Roger Donati, 48, e Fabrizio Palombi, 43, secondo la Procura antimafia, avrebbero ideato un’associazione a delinquere per l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Nel mirino anche Guido Masciello e Cristiano Altan, 47 e 48 anni, domiciliati a San Michele al Tagliamento, e Giuseppe Farano, 52, domiciliato a Gradisca: secondo la Procura sono amministratori e prestanome delle società fittizie create allo scopo. Oltre a Cossarini (revocati i domiciliari), Donati e Palombi (misura cautelare ridimensionata in obbligo di dimora), Masciello (revoca misura cautelare), Altan (revoca obbligo di firma) e Farano, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per il pordenonese Stevan Simonato, i padovani Luca Cavaliere e Alberto Mozzo, i trevigiani Ginetto Dal Bo’, Lamberto Dal Pos, Luca Da Rios, Alessandro De Zan, Matteo De Zan, Dalibor Durdevic, Rudi Gaiotto, Valter Giacomin, Regina Giotto, Giuseppe Marconato, Fabrizio Modolo, Antonio Riccio, Andrea Segat, Alberto Soligon, Marika Verdani, Roberto Vettorel, Amar Wade e M’Hamed Zakri, i bellunesi Siro Golin, Roberto Pellizzari e Stefano Pellizzari, il veneziano Guido Michielon e il veronese Graziano Romellini.—

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