Rifiuti, la linea di Moraro a scartamento ridotto

MORARO. Si chiama “Mainardo” e sorge in località Gesimis a Moraro. È l’impianto di separazione della raccolta differenziata del multimateriale (plastica, alluminio) del rifiuto urbano. Nel sito vengono selezionati i rifiuti a seconda della merceologia: plastica, carta e cartone, lattine, metalli ferrosi e non ferrosi. I rifiuti così divisi vengono inviati ad altri centri di trattamento nell’ambito delle convenzioni attuate con il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e con i consorzi di filiera. Quota del materiale selezionato nell’impianto viene rivenduto a libero mercato (esempio: la carta alle cartiere) oppure inviato agli impianti industriali come materia prima secondaria (detta sottoprodotto) per essere utilizzata nei processi produttivi.
Il bilancio
dell’attività
Ebbene: la struttura appare ancora sottoutilizzata. Questo il bilancio del centro morarese contenuto nell’ultima “Relazione sullo stato dell’ambiente” della Provincia di Gorizia. «L’impianto - si legge nel report della Provincia - ha un’autorizzazione provinciale per il trattamento di 40.500 tonnellate di rifiuto all’anno. Il quantitativo trattato nel 2011 ammonta a 17.437 tonnellate». L’impianto, fa sapere ancora la Provincia, serve anche bacini extra-provinciali (conferimenti provenienti dalle province di Udine e Trieste) con analoghe tipologie di servizio di raccolta.
Il centro
di compostaggio
Parallelamente c’è l’impianto di compostaggio. Questo è autorizzato per il trattamento di 18mila tonnellate all’anno: nel 2011 (ultimo dato disponibile) ha registrato un’operatività effettiva di circa 10.960 tonnellate di rifiuto urbano biodegradabile (umido+verde). «Come in ogni processo di trasformazione - si legge nel documento della Provincia - esiste una percentuale di scarti che, per il 2011, è stata pari a 1.168 tonnellate. La produzione di compost è stata di 2.530 tonnellate. Il compost è stato prodotto nel rispetto delle specifiche della normativa sui fertilizzanti, dunque liberamente utilizzabile e commerciabile: specifiche che individuano le condizioni analitiche per classificare il compost come “prodotto”)».
Il compostaggio è una tecnica attraverso la quale vie controllato, accelerato e migliorato il processo naturale cui va incontro ogni sostanza organica per effetto dell’azione della flora microbica naturalmente presente nell’ambiente. La ricchezza di humus, di flora microbica attiva e di microelementi rende il compost un ottimo prodotto adatto a diversi impieghi. Dal processo di mineralizzazione del rifiuto organico si ottiene un prodotto fertilizzante denominato ammendante compostato misto, derivante dalla lavorazione sia della componente umida (Forsu) del rifiuto che dalla componente verde (sfalci e potature).
Il destino
del fertilizzante
Ebbene: il 90% del prodotto ottenuto dall’impianto di Moraro viene conferito a tutt’oggi ad un unico fornitore attraverso un contratto di cessione con ricavo che ne garantisce la costante acquisizione.
Ricordiamo che il prodotto fertilizzante organico viene utilizzato, miscelato con altre componenti (torba), per la realizzazione di terriccio utilizzato per florovivaismo e produzione di ortaggi.
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