Rigassificatori, stop della giunta ai due impianti

Approvata la delibera: «Carenze documentali, non è dimostrata l’assenza di rischi ambientali»
TRIESTE
Fumata nera sull’insediamento dei rigassificatori nel golfo di Trieste. Questa è la decisione uscita ieri mattina dall’esecutivo regionale. Non si tratta di un parere negativo tout court, ma di una valutazione tecnica che comunque assume un’importante sfumatura politica. Perché il Ministero dell’Ambiente, che ha la competenza di dire l’ultima parola fornendo la valutazione di impatto ambientale ma è probabile, non potrà non tenere conto dell’indicazione deliberata dalla giunta.


Le «zone d’ombra», individuate nelle relazioni presentate dalle due società proponenti (Endesa e Gas Natural) con le relative integrazioni richieste, hanno suggerito all’esecutivo prudenza e quindi una frenata sul possibile insediamento degli impianti. Una deliberazione che non è stata approvata da tutti gli assessori con l’eccezione di Roberto Antonaz che si aspettava un’opzione negativa netta. La Giunta regionale infatti ha deciso di non esprimere parere di compatibilità ambientale sui progetti di due rigassificatori nel golfo di Trieste così come sono stati presentati da Gas natural, uno, e da Endesa, l'altro. «Secondo la Giunta regionale - ha spiegato l’assessore Michela Del Piero - non è dimostrata l'assenza di pericoli per la salute umana e per l'ambiente».


«La Regione - aggiunge la Del Piero - ha pertanto deciso di segnalare le carenze documentali e progettuali al Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare cui compete la Valutazione di impatto ambientale che compete allo Stato. Qualora il Ministero superasse le difficoltà di ordine progettuale e ambientale abbiamo ritenuto, per il principio di precauzione, di essere disponibile a dare l'intesa per un solo impianto». Una soluzione che non ha convinto Roberto Antonaz per il quale nella seduta di ieri sono stati evidenziati tutti gli elementi nella riunione di ieri per dare un parere negativo. «Ho votato contro - spiega Antonaz - perché la giunta regionale si è fermata un millimetro prima di dire esplicitamente e chiaramente «no» ai due impianti.


Rilanciando la palla al Governo e ai ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali, la giunta non ha voluto assumersi fino in fondo le responsabilità del no». Antonaz ha espresso una valutazione positiva sui «grandi passi in avanti - dice - di questa delibera rispetto ad alcune settimane fa. Essa - spiega Antonaz - è stata il frutto di un approfondimento tecnico che ha fatto pendere l'ago della bilancia nettamente a favore di un parere negativo ai due impianti. Oltre ai pareri politici quindi - ha detto Antonaz - si sono aggiunti questi pareri tecnici che dovevano far maturare una valutazione diversa» La posizione dell’assessore di Rifondazione non è stata condivisa dagli altri membri di giunta.


«Come sempre gli atti - spiega l’assessore Roberto Cosolini - sono la migliore risposta se rigorosi, motivati e rispettosi della norma. Questo è sempre stato il nostro metodo e lo abbiamo applicato anche in questa circostanza. La nostra competenza in questa fase si limitava a fornire a Roma un parere sull’incompatibilità ambientale». La giunta e il presidente Riccardo Illy, che si erano sempre espressi in modo favorevole ai rigassificatori dal punto di vista socio-economico (scontrandosi con la sinistra radicale), si sono fermati davanti ai rischi potenziali sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. La Regione Friuli Venezia Giulia - che ha provveduto in questi mesi di istruttoria ad acquisire i pareri dei comuni interessati - già nel 2006 aveva chiesto al competente ministero di acquisire integrazioni progettuali sui due impianti «volte a risolvere le problematiche emerse».


«Pur tenendo conto di quanto fornito in aggiunta dalle due società - conclude l'assessore Del Piero - il quadro documentale che ne deriva non ha consentito di superare le perplessità sull'impatto ambientale degli impianti». «La richiesta al ministero dell'Ambiente e al ministero per i Beni e le Attività culturali - ha aggiunto Del Piero - è stata avanzata anche in vista di eventuali integrazioni agli studi presentati, ritenendo comunque di dover prospettare al predetto ministero alcuni adempimenti e prescrizioni ritenute imprescindibili relativamente allo scarico delle acque fredde e clorate, in ordine agli indispensabili monitoraggi ambientali per ambedue gli impianti e l'attenzione visiva per quanto riguarda il centro del golfo di Trieste ai riflessi turistici soprattutto per la località di Grado».

Riproduzione riservata © Il Piccolo