Rigore e sobrietà, Zollia imprenditore goriziano vincente

È stata la giornata del grazie e dei grazie, quella di domenica, a Borgo San Rocco. Il Ringraziamento, con l'iniziale maiuscola, inteso come festa tradizionale alla fine del raccolto, per ringraziare il Signore dei doni della terra e i frutti del lavoro. Ma anche il “grazie” che San Rocco e Gorizia hanno tributato a Benito Zollia, Premio San Rocco 2013, e quello che l'imprenditore titolare della Brovedani Spa di San Vito al Tagliamento ha detto agli organizzatori del Centro tradizioni, che lo hanno scelto per l'edizione del quarantennale del prestigioso riconoscimento sanroccaro. Emozionato ed anche un po' commosso, Zollia ha preso la parola dopo la lettura della motivazione ufficiale ed i saluti del sindaco Romoli («oggi ammiriamo un modello positivo e vincente che deve essere esempio per tutti noi», ha detto) e del prefetto Marrosu, mentre a presentare il premiato è stato Renato Pilutti, storico collaboratore dello stesso Zollia, che ha ricordato la sua umanità, il suo «rigore razionale», la sua «vivida immaginazione» e la sua sobrietà. «Non so bene cosa dire – ha esordito con emozione Zollia -. Non amo molto le celebrazioni, e sono piuttosto abituato a stimolare le critiche, perchè è attraverso la critica che si cresce e costruisce. Quella di oggi è la festa del lavoro, ed il lavoro è stata la costante della mia vita, un pensiero che non è mai venuto meno». Concludendo il suo intervento, Benito Zollia ha infine avuto una dedica speciale per sua moglie. Agli applausi è seguita, come ogni anno, la bella festa sul sagrato della chiesa, mente ad aprire la mattinata, intorno alle 10.30, era stata la benedizione dei mezzi da lavoro. Davanti alla chiesa parrocchiale erano allineati quattro trattori, tre furgoni e qualche automobile aziendale, che sono stati benedetti da don Ruggero Dipiazza assieme alla “burela” (il tradizionale carretto agricolo sanroccaro) con i frutti della terra ed il bellissimo carro allestito dal Centro tradizioni, con tanto di vero forno a legna in mattoni ed il fuoco ardente. Quest'anno il tema del carro era infatti il percorso del pane, dal campo, con le piantine ancora verdi, al mulino, fino al forno e alla tavola imbandita.
Marco Bisiach
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