Riparte ricollocamento per 20 ex operai Eaton

A vedere il bicchiere mezzo pieno, la buona notizia è che, alla fine, sono 20 le persone da ricollocare dopo che nel 2018 la multinazionale americana decise di chiudere la Eaton, fabbrica monfalconese passata da azienda leader nella produzione di valvole per auto – 25 milioni di pezzi l’anno, nel periodo apicale – a stabilimento non più redditizio, da dismettere. Venti e non 46, come reso noto sei giorni fa dalla Regione che aveva però assunto il dato dai centri per l’impiego: l’aggiornamento si è potuto effettuare ieri, anche grazie al confronto vis-à-vis con le maestranze, giunte in municipio su chiamata degli enti. La Regione, presente l’assessore alle Politiche del lavoro Alessia Rosolen, ha ricordato il dato di partenza degli operai da ricollocare: 154, alcuni sull’orlo del pensionamento. Formazione, recruiting day e accompagnamento all’impiego, per una buona fetta di ex Eaton, i primi dei quali erano stati assunti nell’ambito della cantieristica, sempre “affamata” di figure specializzate, dunque si sono rivelate una soluzione. Ma ancora una sforzo c’è da fare e la prima a dirlo è stata proprio Rosolen, rilevando d’altro canto come «probabilmente per nessun altro lavoratore sono stati messi in atto tanti e tali strumenti, con la messa a servizio completo dei centri per l’impiego». Oggi ci sarà anche un recruiting day. Tuttavia, per questi 20 inoccupati non c’è più un paracadute: la Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione a progressiva riduzione, è decaduta a luglio. Gli ex operai non percepiscono più alcun reddito. E diversi hanno un’età avanzata, quindi risultano più difficilmente “piazzabili” sul mercato del lavoro. Quindi? La Regione farà ripartire il meccanismo per il ricollocamento, attraverso i centri per l’impiego: accompagnerà queste persone nei colloqui e proposte, in un sentiero tracciato. «La Regione – ha concluso Rosolen – si sta impegnando nei percorsi formativi per dare risposte occupazionali. Da parte del governo e del ministro Patuanelli in particolare ci deve essere un impegno più forte soprattutto verso Fincantieri e il suo indotto». Un appello affinché l’appalto assuma più lavoratori locali, meno stranieri, condiviso dal sindaco Anna Cisint, ieri affiancata dall’assessore Antonio Garritani nell’incontro che ha esaminato caso per caso le situazioni degli ex Eaton presenti: «La Regione in campo occupazionale resta per noi il faro, ma cerchiamo di offrire a chi cerca un impiego e deve ricollocarsi tutte le possibilità a disposizione».
«Diamo atto – ha commentato a margine l’ex Rsu Eaton Luca Sterle – che gli enti si sono dati da fare e speriamo, essendo terminata la Naspi e a fronte di bollette e mutui da pagare, che si ricollochi pure l’ultima tranche». Variegate le problematiche emerse e le motivazioni per le quali alcune proposte non sono andate a buon fine: «A qualcuno è stato proposto di lavorare consecutivamente di notte per 6 mesi di fila, in un’impresa di pulizie, a un altro è stato offerto un compenso orario di 4,61 euro per mansioni di portineria e a un altro ancora, pur anziano, di lavorare in quota, con maggior rischio d’infortuni». E poi il Covid ha congelato tutto, anche il ricollocamento. –
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo