Riprende vita l’area artigianale Caramel

CORMONS. Torna a prendere pian piano vita l'area artigianale-commerciale Caramel di viale Venezia Giulia. Dopo la riapertura dell'officina, infatti, torna a essere disponibile per l'utenza anche la rivendita di automobili: non sarà più una concessionaria in esclusiva, ma come spiegano i soci Alessandro Caramel e Massimo Voltolina la nuova AutoCaramel «sarà un salone plurimarca nel quale punteremo sull'usato, a differenza delle precedenti esperienze che invece si riconoscevano soprattutto in un marchio. Noi saremo invece senza vincoli. Abbiamo già tutti i permessi, siamo operativi da subito».
Torna così non solo un nome, Caramel, notissimo nel mondo commerciale cormonese, ma il riutilizzo del capannone di viale Venezia Giulia ridà ulteriore vita a una zona della città che rischiava seriamente di restare desolatamente vuota dopo la chiusura prima della concessionaria e poi, solo poche settimane fa, del distributore di benzina.
Ma anche su questo fronte, come già anticipato nei giorni scorsi, si aprono spiragli positivi: «Il dialogo con la società petrolifera che detiene il diritto di commercializzare il carburante è costante e nelle prossime settimane - spiega Caramel - cercheremo di trovare una soluzione che possa garantire al gestore la possibilità di riaprire il servizio all'utenza. A quel punto mancherebbe solo un ultimo tassello: che l'intero stabile, secondo e terzo piano compresi, ridiventi utilizzato completamente».
Ed è proprio qui che dovrebbe intervenire la politica: snodo fondamentale infatti è la destinazione d'uso dell'intera struttura, che al momento è artigianale-industriale con la possibilità, sostanzialmente, che diventi anche commerciale (con l'eccezione della vendita d'auto che invece è libera da vincoli). «Un vincolo che, come si può facilmente intuire - sottolinea il proprietario dell'immobile Alessandro Caramel - pone forti limitazioni allo sviluppo dello stabile: di fatto, se un imprenditore volesse utilizzare secondo e terzo piano per crearvi un bar, un ristorante o un qualsiasi altro tipo di locale, non può attualmente farlo. Serve prima un cambiamento d'indirizzo urbanistico». L’argiomento è, già stato affrontato dall’amministrazione comunale e qualcosa, in questo 2014, dovrebbe succedere: «L'area - spiega l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Nardin - è tra quelle di interesse commerciale che saranno soggette ad uno studio tecnico ad hoc che affideremo ad un professionista per redarre una variante al piano regolatore. Non c'è alcuna intenzione di frenare lo sviluppo dell'area». (m.s.)
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