Rischia la paralisi per un tuffo dalle Falesie

La voglia di sfidare e soprattutto di vincere quella che i romani chiamano “cacalippa”, volgarmente la paura, in questo caso per un tuffo a strapiombo, l’ha portato a fare ciò che in realtà non avrebbe dovuto fare: un’arrampicata ai confini delle spiagge di Sistiana, sul lato destro, quello della Caravella, dal cosiddetto “occhio del diavolo”, tra le Falesie sotto il Rilke. L’avventura è finita male, malissimo - e sarebbe potuta andare pure peggio, ma fortunatamente non è stato così - per un uomo di 45 anni di nazionalità slovena, planato di schiena in acqua dopo un volo di circa dieci metri. Un tonfo che gli ha provocato sul momento una paralisi alle gambe, poi rivelatasi temporanea, il che però - vista e considerata la gravità di quella che nel gerco tecnico dei soccorritori viene definita la “dinamica” dell’incidente - non l’ha dispensato da un “passaggio” al Pronto soccorso di Cattinara per una serie di accertamenti fisici, in particolare alla colonna vertebrale. Le sue condizioni, da quanto si è appreso nel corso della giornata, non sarebbero preoccupanti.
Preoccupante, eccome, lo è stata invece l’aria rovente che si è respirata a Sistiana, tra i bagnanti di una delle domeniche più roventi e affollate dell’anno, quando il turista d’oltreconfine è rovinato nel mare ai piedi dello stesso “occhio del diavolo” in modo assolutamente scomposto. Mancava una manciata di minuti all’una del pomeriggio, uno degli orari più bollenti, col sole a picco. Il 45enne, subito dopo l’impatto violento con la superficie dell’acqua - che, come è noto, se non ci si entra più verticalmente che orizzontalmente, perde la “morbidezza” che dovrebbe garantirle lo stato liquido - è stato assalito da uno choc psicofisico dal quale, complice l’adrenalina, ha saputo mettersi in salvo e guadagnare al più presto la riva con la sola forza delle braccia. Gli arti inferiori, in effetti, non rispondevano più.
Chi gli stava attorno ha così chiamato immediatamente i soccorsi: “Non muove le gambe, non le muove”. Sul posto sono piombati via mare i mezzi della Squadra nautica della polizia di Stato di Sistiana e della Capitaneria di Porto provinciale, con a bordo personale del 118 tra cui un cosiddetto “Opsa”, acronimo che sta per Operatore polivalente di salvataggio in acqua della Croce rossa italiana. Nel frattempo, sempre dietro la regia del 118 di casa nostra, sono arrivate pure un’ambulanza da Trieste e un’automedica dalla vicina Monfalcone. Nel corso dell’assistenza sanitaria prestatagli direttamente in loco, il ferito ha ricominciato a riaquisire la sensibilità agli arti inferiori. Ma, come detto, ciò non l’ha esentato dall’essere trasportato al Pronto soccorso di Cattinara, dove nel pomeriggio è stato sottoposto a una serie di esami e raggi finalizzati soprattutto a escludere lesioni alla colonna vertebrale.
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