Risiera: la storia narrata da scritte, lettere e voci

Nell’ambito del programma delle iniziative promosse dal Comune per il Giorno della Memoria, fissato il 27 gennaio sarà inaugurata domani alle 17 al Civico museo della Risiera di San Sabba la mostra “Scritte, lettere e voci: tracce di vittime e superstiti della Risiera di San Sabba”. A cura del Civico museo della Risiera, dell’Associazione nazionale ex deportati di Trieste e dell’Istituto regionale per la storia del movimento di Liberazione nel Fvg, la mostra è realizzata con la collaborazione di Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Sezione storica Narodna in študijska knjižnica, Odsek za zgodovino.
Curata da Francesco Fait, Franco Cecotti e Dunja Nanut, l’esposizione si sostanzia in una mostra di fonti sulla Risiera di San Sabba: scritte e graffiti tracciati sulle pareti e sul legno di porte e tavolacci delle celle, scritte e graffiti vergati sulle pareti del locale oggi detto “Sala delle croci” che furono ricopiate da Diego de Henriquez in due dei suoi diari, lettere fatte uscire di nascosto dalle carceri del Coroneo da persone successivamente condotte in Risiera per essere assassinate, memorie e testimonianze di persone sopravvissute all’imprigionamento in Risiera e alla deportazione nei lager del Reich. È una mostra che intende semplicemente collocare le fonti storiografiche primarie della Risiera nel contesto nel quale esse si sono originate, offrendo ove possibile informazioni sulle biografie delle “vittime e dei sopravvissuti” a esse collegate. È il caso ad esempio delle scritte e graffiti delle cellette, che sono state sottoposte nel mese di dicembre scorso a un intervento di pulizia, conservazione e restauro che ha permesso, dopo settant’anni, di ritrovare alcuni piccoli oggetti che erano stati nascosti: un bottone, una murrina, una stella partigiana in tessuto.
Per la prima volta inoltre vengono esposte tutte le pagine dei diari di Diego de Henriquez (circa un centinaio) nelle quali sono trascritte scritte e graffiti che erano tracciati in Risiera e che sono stati cancellati prima che il comprensorio venisse riutilizzato come campo per rifugiati provenienti dai paesi oltrecortina. Sempre per la prima volta, sarà possibile consultare tutte le sei lettere che Pino Robusti, assassinato in Risiera nell’aprile del 1945, riuscì a fare uscire dal Coroneo dove si trovava prima di essere trasferito alla Risiera, insieme alle lettere di Franc Uršic e Antonio Strani.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile dal 24 gennaio al 2 giugno, tutti i giorni, festivi compresi, con orario continuato dalle 9 alle 19.
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