Ritter von Záhony è stato il fautore della nuova industria nella città di Gorizia

PUNTI DI VISTATra i personaggi che più hanno influito sulla storia di Gorizia, si staglia la figura di Ritter von Záhony Johann Christoph (1782-1838).Nato a Francoforte da famiglia luterana, si...

PUNTI DI VISTA



Tra i personaggi che più hanno influito sulla storia di Gorizia, si staglia la figura di Ritter von Záhony Johann Christoph (1782-1838).

Nato a Francoforte da famiglia luterana, si dedica fin da giovane al commercio e a tale scopo già a ventidue anni si reca a Londra, poi in varie parti d’Europa e del Mediterraneo, per approdare a Trieste nel 1809 con il commercio di salnitro, usato per produrre la polvere da sparo e importato dall’Egitto tramite l’isola di Malta. Sfumato il turbine napoleonico trasferisce a Gorizia la ditta di raffinazione dello zucchero che aveva creato a Trieste, dapprima in piazza Catterini nello stabilimento Beer che aveva rilevato, poi in via Cappuccini a fianco del Lenassi, senza tralasciare i rapporti con Trieste dove fu tra i fondatori della Compagnia delle Assicurazioni Generali e il primo presidente.

Nel 1829 gli viene conferita la nobiltà ungherese con predicato de Záhony dal nome della proprietà in Ungheria nord orientale e, forse per celebrarne l’evento, l’anno successivo acquista palazzo Attems Santa Croce per farne la propria residenza in sontuso in stile neoclassico, con il lustro di ospitarvi Francesco I d’Austria in visita a Gorizia assieme alla consorte Carolina Augusta di Baviera.

Dopo otto figli dalla prima moglie Maria Bressiac di Buccari, rimasto vedovo ne ebbe altri sei dalla seconda Amalia Hofmann che gli sopravvisse. Morto a Trieste, furono proprio i figli il suo lascito più importante per Gorizia, specialmente Giulio Ettore primo presidente della Camera di Commercio dal 1850, seguito nel 1878 dal fratello Guglielmo e quindi dal figlio Eugenio dal 1885 al 1903.

Sono loro che proseguiranno l’attività industriale di Giancristoforo, rilevando e potenziando il polo industriale di Strazzig, mulini e filatoi che sfruttavano la forza motrice dell’Isonzo, collegati con una passerella in legno alle cartiere sull’altra riva. Ma fu grande merito di Giulio Ettore l’essere riuscito a far raggiungere Gorizia dalla ferrovia Meridionale, che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto bypassare la città.

L’avvento della ferrovia nel 1860 fu infatti fondamentale per lo sviluppo di Gorizia, che dagli 11 mila abitanti del 1850 triplicò ai 31 mila del 1910. —



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