Monfalcone, entro luglio Polizia locale in servizio fino all’una

Il nuovo Regolamento verso il voto del Consiglio di venerdì 11: consentirà pure la ripresa della sperimentazione del taser

Tiziana Carpinelli
Si era tenuto martedì mattina a Gorizia il tavolo convocato dalla prefetta Ester Fedullo per esperire il tentativo obbligatorio di conciliazione dopo la proclamazione dello stato di agitazione indetto lo scorso giovedì dai lavoratori del Sapol, 20 tesserati su 29 agenti in servizio alla Polizia locale di Monfalcone
Si era tenuto martedì mattina a Gorizia il tavolo convocato dalla prefetta Ester Fedullo per esperire il tentativo obbligatorio di conciliazione dopo la proclamazione dello stato di agitazione indetto lo scorso giovedì dai lavoratori del Sapol, 20 tesserati su 29 agenti in servizio alla Polizia locale di Monfalcone

Siamo alla vigilia di un passaggio cruciale, per il corpo della Polizia locale di Monfalcone. L’11 luglio il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare il suo nuovo Regolamento, rimasto fermo al 1991.

Nel mezzo è intervenuta una nuova normativa regionale, la legge 5/2021, ma soprattutto l’imprevista portata di un parere ministeriale che ha detto che sì, nei comuni in cui l’amministrazione non abbia ritenuto di dotare di armi il personale, gli agenti sono «comunque tenuti ad assicurare tutti i servizi propri d’istituto», individuati dalla legge quadro 65 del 1986. Sempre in questo parere datato 13 maggio, che l’eurodeputata e consigliera delegata alla Sicurezza Anna Cisint ha tenuto nel cassetto fino all’istante opportuno, cioè la ripresa della contrattazione sindacale, due settimane fa (e con gli esiti noti: uscita di scena del Sapol e proclamazione dell’agitazione, giovedì scorso), il Ministero dell’Interno, Dipartimento della pubblica sicurezza, ha pure puntualizzato che il taser è un’arma, equiparabile alla pistola.

Gli orari 

Per prendere le dovute decisioni, l’ha spiegato mercoledì nella Commissione III presieduta da Luis Resuli, Cisint si è «confrontata col questore». Sicché ormai s’è capito che alla luce dell’evoluzione – e soprattutto dei «solleciti giunti dai cittadini per situazioni di degrado, schiamazzi e disturbo notturno» – l’amministrazione non recederà dalla decisione di allungare il servizio fino all’una di notte, potendolo legittimamente fare. E questo è un fatto.

Le armi

L’altra vicenda è l’armamento, perché nel citato Regolamento di questo si parlerà, anche. Proprio perché il taser è un’arma, la sua sperimentazione semestrale si è dovuta, in assenza di titolo, sospendere, pure per non rischiare il porto abusivo.

L’assise sarà chiamata a deliberare l’armamento del corpo, previsto in uno dei 36 articoli del Regolamento, in linea con le nuove norme. Sostituirà quello vigente, datato, e sarà immediatamente esecutivo cinque giorni dopo la pubblicazione. In linea teorica dal 21 luglio. Da quel giorno potrà riprendere il test dei due taser. Seguirà l’allargamento del turno serale sino all’una.

La commissaria Cristiana Morsolin di Mcs ha ricordato che l’aula s’era già espressa sul taser e Cisint ha ribattuto che lo si era fatto sulla base delle norme e le conoscenze di quel frangente. Le scintille sono volate però sulla richiesta, poi ritirata, di poter disporre di un testo con la messa in evidenza delle difformità tra vecchio Regolamento e nuovo. Cosa «impossibile e tecnicamente sbagliata: sotto il profilo giuridico non è un testo coordinato», così l’eurodeputata; mentre per la consigliera d’opposizione l’istanza è motivata: ai suoi occhi il testo «non è affatto rivisitato in toto, anzi molte cose risultano uguali».

«È completamente un altro testo», si è impuntata Cisint. «Facciamo un confronto?», ha rilanciato Morsolin, sentendosi rispondere: «Ma sta scherzando? Io me li sono fatta da sola, all’opposizione, i confronti». Insomma, il solito porgi l’altra guancia tra diversi schieramenti.

Cisint ha poi ripreso la replica ai questi di Bhuiyan Sani (Pd), che ha interrogato sul numero di agenti in servizio davanti alle scuole e sulle dotazioni. Il comandante Rudi Bagatto, presente assieme al segretario Luca Stabile (mercoledì in ferie), ha dato le cifre: «Nove agenti al mattino, un po’ meno alle 12, tre al pomeriggio».

Le dotazioni

Quanto alle dotazioni, «una bodycam per pattuglia, quindi una ogni due agenti, manette per ogni singolo vigile e spray urticante compatibilmente con la prima finestra utile di corso per i nuovi assunti».

Cisint ha risposto sugli straordinari, tema di cui si riferisce a destra, perché già affrontato al mattino in conferenza stampa. Si è soffermata sul caso di attualità che tiene banco da giorni, affermando che «le situazioni messe nero su bianco dal sindacato non corrispondono a verità», per quella che è la sua «esperienza maturata in nove anni di amministrazione».

Infine Michela Percuzzi (Insieme con Moretti) ha chiesto se per il test del taser sia prevista formazione Blsd (Basic life support defibrillation), le manovre da compiere in caso di arresto cardiaco.

Non è prevista per l’Arma o la Polizia di Stato e dunque nemmeno per i vigili, ha spiegato Bagatto, riferendo però del coordinamento con il Pronto soccorso per specifiche direttive in merito all’uso e gli effetti dello storditore elettrico. Cisint, tuttavia, ha riconosciuto «uno spunto: approfondiremo per verificare se è utile».—

 

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