Rivive con il motore elettrico il mito “jugo” della 750 Zastava

Iniziativa di un’azienda della Macedonia del Nord con sede a Skopje Costa 20 mila euro, molto meno di una Volkswagen Up e di una e-Golf 

BELGRADO Sono auto che hanno fatto la storia della Jugoslavia, ma anche quella dell’Italia, seppur con un nome diverso, ma con lo stesso “cuore” e carrozzeria. Sono ormai un ricordo dei più anziani – o proprietà di qualche collezionista, visione rarissime sulle strade europee. Ma le cose potrebbero cambiare. Grazie alla battaglia per un’aria più pulita, attraverso l’elettricità.

Si parla della Zastava 750, la celebre “Fiča”, fiore all’occhiello dal 1955 al 1985 degli storici stabilimenti di Kragujevac, la Mirafiori jugoslava, che ne sfornò quasi un milione, quattroruote che contribuirono alla motorizzazione di massa nella defunta Federazione, come in Italia fecero le 500 e le 600. Proprio da quest’ultima nacque la 750, grazie a lungimiranti accordi tra il Lingotto e Belgrado. Tempi remoti, ma la 750 sta rivivendo una nuova giovinezza, in Macedonia del nord. Macedonia dove una piccola azienda della capitale, la BB Classic Cars, specializzata finora nel restauro e nell’adattamento di vecchie auto, ha da febbraio rilanciato la Fiča, anche grazie a fondi governativi. L’idea dietro il progetto, quella di prendere vecchie 750, restaurarle, togliendole il vecchio motore a benzina da 780 cc e piazzandovi invece al suo interno un cuore elettrico, prodotto dalla tedesca Kessler, che ha impiantato una fabbrica proprio nell’ex repubblica jugoslava.

Solo un esperimento isolato? Non sembra. La 750 elettrica, ribattezzata “Electric drive Z-20”, mira infatti a conquistare fette di mercato, soprattutto all’estero ma anche in patria, ha ricordato l’agenzia Reuters, che ha “nobilitato” il progetto e ricordato che le autorità di Skopje puntano a introdurre «sussidi per l’acquisto di auto meno inquinanti o a emissioni zero». E allora perché non pensare a una Fiča elettrica, che ha un motore «con un potenziale di molto superiore» all’originale e «velocità più alte», ha suggerito Milorad Kitanovski, numero uno della BB Classic Cars. Z-20 che può in effetti vantare una più che dignitosa velocità massima di 120 chilometri all’ora e un meno lodevole autonomia di soli 150 chilometri. Ottimi i tempi di ricarica. Si parla infatti di soli 15 minuti con un “supercharger”. E tre ore di ricarica normale per i 10kw della batteria «costano meno di un euro», ha sottolineato Kitanovski. Il costo? Circa ventimila euro per un’auto antica con il cuore nuovo, 5mila in meno di una Volkswagen e-Up e 12mila in meno di una e-Golf. E sicuramente moltissimi in meno di una Rimac, le supercar elettriche prodotte in Croazia, ben diverse dalla leggendaria piccola Fiča, a sorpresa tornata in auge come “e-car” del futuro. O del passato. Perché già a inizio Anni Ottanta un ingegnere croato, Zlatko Safranko, aveva trasformato una 750 a benzina in una elettrica sperimentale a batteria, velocità max 60 km/h. La «Zastava 750 elektro» ai tempi non ebbe fortuna. Se la Z-20 avrà un destino diverso lo dirà il tempo. E il mercato. —


 

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