Rivive la rete dei sentieri attorno al centro di Banne

BANNE. È tornato a vivere lo storico circuito di sentieri che circonda la frazione di Banne, sull’altopiano triestino. Si tratta del frutto del lavoro svolto in collaborazione fra il Centro didattico naturalistico del Corpo forestale regionale e il Circolo culturale Grad. Questo sentiero escursionistico è stato intitolato a Giuseppe Burgstaller-Bidischini, importante uomo politico triestino dell’Ottocento, che ricoprì, fra gli altri, il ruolo di presidente della Commissione d’imboschimento del Carso e fu l’ultimo proprietario, assieme alla consorte, di un’antica tenuta del paese di Banne. L’itinerario unisce sentieri già esistenti e frequentati, fin dall’Ottocento, da numerosi escursionisti e, nella sua parte centrale, coinvolge il percorso dall’Alpe Adria Trail che collega i Tauri all’Adriatico ed è l’unico che consente di raggiungere il Carso a piedi. Per permettere a tutti coloro che vorranno ammirare, fruendo del Burgstaller-Bidischini, il tratto dell’altipiano che va da Banne a Opicina, godendo, fra l’altro, della magnifica vista che si apre all’altezza della vecchia cisterna, una realizzazione che risale al 1849 e serviva a fornire acqua all’intero abitato, è stata realizzata una pubblicazione. «Si tratta di 25 pagine - spiega Diego Masiello, ispettore forestale, responsabile del Centro didattico naturalistico di Basovizza, dove la pubblicazione è disponibile - all’interno delle quali si trovano tutti i riferimenti storici relativi alla presenza della famiglia Burgstaller-Bidischini a Banne e illustra i 15 punti informativi storici e naturalistici di questo percorso. Nel testo ci sono anche puntuali riferimenti florofaunistici, che arricchiscono la pubblicazione, rendendo molto interessante il circuito anche sotto il profilo naturalistico».
L’anello propone complessivamente una passeggiata di circa cinque chilometri, che parte nei pressi della caserma “Monte Cimone”, attualmente in disuso, per raggiungere, dopo un passaggio nel bosco, la cisterna che, all’epoca del suo utilizzo, era capace di contenere fino a 70mila litri d’acqua. Sono ancora visibili alcuni dei canali che la alimentavano. Una parte del percorso comprende anche l’attraversamento del vecchio campo carro armati. «Si tratta di un'area - precisa Masiello - nella quale è rimasta pressoché intatta la classica landa carsica. Siamo molto soddisfatti - conclude il coordinatore del Centro di Basovizza - perché questo sentiero riporta ai saperi di un tempo, al rapporto secolare fra l’uomo e l’ambiente che lo circonda». Alla cerimonia di inaugurazione, alla quale hanno partecipato una cinquantina di persone, che hanno sfidato l'intenso freddo di questi giorni, ha presenziato, in rappresentanza del Comune, l’assessore Maurizio Bucci.
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