Rivoltella al collo per l’incasso che non c’era

Lo ha sorpreso alle spalle e con freddezza gli ha puntato la pistola a tamburo sul collo. Poi ha intimato la consegna della borsa, che immaginava piena di chissà quali tesori, visto che il giovane - probabilmente da tempo spiato - stava rientrando da una gioielleria di Gradisca. Infine si è dileguato nel buio, forse approfittando di un palo appostato poco più in là, col motore acceso, e pronto a fuggire via col rapinatore.
Ma non c’era alcun bottino da spartire in due o trattenere per sé: dentro la borsa era stato infilato soltanto un paio di libri di informatica. E così alla fine l’ignoto malvivente, se preso, rischierà una condanna per rapina a mano armata che, codice penale alla mano, prevede in astratto una pena da 3 a 10 anni di reclusione.
Il fatto è avvenuto una manciata di giorni prima di Natale,attorno alle 20 a Turriaco, lungo via Cosani. Per settimane gli inquirenti hanno stretto il più assoluto riserbo su tutta la vicenda. Ma ieri, quando la notizia del raid di via Smareglia ha iniziato circolare, sui social network è trapelato anche l’episodio di via Cosani. Che per taluni aspetti presenta punti di analogia. Mentre per la descrizione resa da P.P., il trentenne vittima della drammatica vicenda, richiama fatti accaduti a Gradisca e nell’Isontino, a cavallo tra novembre e le festività. Quando ad agire per depredare le persone era stato un uomo dal volto travisato. Il giovane turriachese ha fornito agli agenti di Polizia, cui si è rivolto subito per denunciare il furto, la descrizione di un individuo alto 1 metro e 90, dalla pelle scura, col volto parzialmente coperto da un cappuccio, vestito con pantaloni e un giubbotto color marrone.
In quel periodo P.P., che oggi si occupa di tutt’altro, stava sostituendo il padre nella gioielleria di Gradisca. Chi lo ha derubato della borsa, risultata di modico valore, doveva conoscere i suoi orari e spostamenti. Davanti alla minaccia della pistola (descritta in ferro e col tamburo) il trentenne ha lanciato la valigetta a terra ed è scappato verso una strada dove avrebbe potuto trovare un maggior numero di persone e sentirsi così al sicuro. Quella sera, nella piccola Turriaco, si sono precipitate immediatamente le forze dell’ordine a sirene spiegate, setacciando le vie. Nulla di fatto. Molte persone hanno chiesto cosa stesse accadendo, ma per diverse settimane nessuno ha saputo nulla. Fino a ieri.
La Polizia continua ancora a indagare, senza tralasciare alcuna pista.
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