Dalla paura di lasciare la riva allo Stretto di Messina a nuoto: così Roberta Vittori sfida i suoi limiti

Il percorso dell’imprenditrice goriziana, titolare della Canciani Sas, storica azienda che produce liquori: “Avevo voglia di affrontare una mia paura, quella di nuotare in mare aperto”

Marco Bisiach
L’imprenditrice Roberta Vittori prima di entrare in piscina
L’imprenditrice Roberta Vittori prima di entrare in piscina

Mentre molti goriziani, in questa domenica di luglio, sonnecchiano a casa o si preparano per qualche gita, con ogni probabilità lei sta nuotando, affrontando bracciata dopo bracciata una sfida con sé stessa e con limiti e i fantasmi che spesso solo la mente ci pone davanti, ad ostacolarci. Lei è Roberta Vittori, imprenditrice goriziana che ha accettato di attraversare a nuoto lo Stretto di Messina a coronamento di un percorso nel campo della crescita personale. Fino solo a pochi mesi fa, pur sapendo nuotare, non era decisamente il tipo da allontanarsi dalla riva. Ora assieme ad una settantina di altre persone di carattere come lei, si mette alla prova con quasi 4 km in mare aperto, tra Calabria e Sicilia.

Cinquantuno anni, goriziana non di nascita ma ormai d’adozione, Roberta Vittori è titolare della Canciani Sas, storica azienda con sede in via 4 Novembre che produce liquori, ed è specializzata in bagne per pasticceria. Roberta rappresenta la quarta generazione della famiglia che è alla guida della ditta già dalla fine dell’Ottocento, e quotidianamente è chiamata ad affrontare sfide professionali decisamente impegnative.

Anche per questo, per viverle meglio e superarle di slancio, ha deciso da un paio d’anni di seguire un corso di crescita personale assieme al formatore Daniele Di Benedetti, affrontando trasferte a Malta e in Albania per le lezioni e le attività frontali, collegandosi settimanalmente online per quelle a distanza. E ciò che ha assorbito, interiorizzato, ora va in acqua con lei. «Avevo voglia di affrontare una mia paura, un limite, quello di nuotare in mare aperto – racconta Roberta -. Sono sempre andata a fare il bagno solo vicino alla riva, e accompagnata. Ogni volta che mi avventuravo un po’ oltre, avvertivo la necessità di tornare indietro il più velocemente possibile. Così quando il nostro coach mi ha proposto questa sfida mi sono detta: partecipo, è l’occasione di cambiare».

A febbraio Roberta ha iniziato la sua preparazione. «Ho ingaggiato un’allenatrice, mi sono iscritta in piscina a Gorizia e mi sono allenata, con costanza e convinzione – spiega -. Ma ho fatto anche diverse prove in mare, qui in regione, allontanandomi da sola dalla spiaggia».

In Sicilia come detto la goriziana non è sola. Con lei altre 70 persone da tutta Italia, tutte alle prese con lo stesso mare da affrontare. «Le difficoltà sono principalmente di due ordini – dice Roberta Vittori -. Dal punto di vista fisico bisogna nuotare per oltre 3 chilometri, forse 4 se le correnti impongono qualche deviazione, affrontando anche le onde e magari le meduse. E poi c’è l’aspetto psicologico, il timore dell’acqua profonda e dell’essere lontani dalla riva, potendo contare solo sulle proprie forze. Ma io ho visualizzato tante, tantissime volte questa traversata, e non ho alcun dubbio: ce la farò».

Una vittoria personale, quella di Roberta, che vuol essere anche un messaggio più ampio, grande e potente. «Mi piaceva l’idea di raccontare la mia storia e la mia sfida, che è un passaggio tra la vecchia me e la nuova me, per dire a tutti che se ci poniamo degli obiettivi possiamo raggiungerli, qualsiasi essi siano – dice -. Un qualcosa di cui sono convinta a tal punto che in futuro vorrei prendere anche io la certificazione di life coach, per poter aiutare le persone a migliorarsi come sono stata aiutata io». —

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