Rogo alla Bipan di Bicinicco: stop all’attività

A fuoco il silos che convoglia le polveri di lavorazione. L’azienda produce pannelli truciolari
Biccinicco 15 novembre 2015. Incendio Bipan. © Petrussi Foto Press
Biccinicco 15 novembre 2015. Incendio Bipan. © Petrussi Foto Press

BICINICCO. Rogo alla Bipan di Bicinicco ieri nel primo pomeriggio: sul posto cinque squadre di vigili del fuoco, di cui una proveniente da Gorizia e il resto da Udine, con due autoscale, una botte, un’autopompa e una colonna fari. L’incendio non ha prodotto particolare allarme sul territorio, in quanto il sito produttivo appare sovrastato giorno e notte da una colonna di vapore acqueo. Pennacchio che questa volta ha assunto solo un colore un po’ più grigio. Le operazioni di messa in sicurezza della fabbrica (sorge nel capoluogo appena fuori dall’abitato, in direzione Santa Maria la Longa) prevedibilmente impegneranno i vigili del fuoco fino alla tarda mattinata di oggi. Ha preso fuoco il grande silos di forma cubica dove vengono convogliate le polveri di lavorazione dello stabilimento, che produce pannelli truciolari. Nessun danno alle persone, fra una dozzina di vigili del fuoco e una ventina di operai presenti nello stabilimento, che funziona a ciclo continuato. Il danno consiste in 2mila metri cubi di “polverino”, inzuppati d’acqua, da buttare (questo materiale viene normalmente reimmesso nel ciclo di lavorazione del truciolare), oltre alla necessità di ripristinare la struttura, tutta in lamiera, per quanto rovinata dal surriscaldamento. Dotata dei consueti dispositivi anti incendio richiesti dalle norme, la torre di raccolta polveri mostra in cima i portelloni antiscoppio sfondati, come previsto, per la spinta dell’eccessivo calore. Da quei fori i vigili del fuoco hanno immesso acqua per tutto il pomeriggio di ieri, allo scopo di spegnere la polvere di legno arroventata e raffreddare le pareti in lamiera.

Al momento non si è potuto definire quale sia stata l’origine dell’innesco. L’ipotesi più verosimile fa riferimento a un processo di autocombustione. Causata da che cosa, è tutto da capire. L’attività di produzione nello stabilimento s’è bloccata non appena gli addetti che erano in servizio si sono accorti dell’incendio e hanno allertato i vigili del fuoco. Il materiale riarso da smassare verrà depositato all’interno dei piazzali e costantemente tenuto umido, finché non siano del tutto escluse possibilità di ripresa della combustione e nuovi focolai di braci: l’intervento viene eseguito in sinergia fra vigili del fuoco e personale interno alla fabbrica. Operazioni che richiedono tante ore di lavoro e molta cautela, come ha spiegato il portavoce dei Vigili del fuoco, Valmore Venturini. Non è ancora possibile quantificare per quanti giorni la Bipan resterà inattiva, come riferisce un responsabile, presente sul posto fin dal primo allarme. È pure prematuro fare una stima dei danni. A breve si faranno delle perizie tecniche, anche per avviare le pratiche assicurative. Alla Bipan, oltre ai vigili del fuoco sono giunti anche i carabinieri di San Giovanni a Natisone per eseguire le indagini. (p.b.)

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