Romans piange Biagio, decesso improvviso

Tutti con il cane mascotte deceduto al canile. L’Aipa precisa: «L’abbiamo curato con amore»

ROMANS. «Prima il gallo, poi le campane e ora pure un cane è riuscito a dare fastidio a certe persone di Romans, che sembra sia diventato un paese di veri intolleranti». Questo è soltanto uno dei tantissimi commenti, non certo benevoli, espressi da molti romanesi, dopo aver appreso della morte di Biagio, il cane randagio, che era diventato una sorta di mascotte per la gente del paese e che qualcuno, a cui dava fastidio in quanto frequentava la sua cagnolina, ha fatto catturare spedendolo nel canile, dove Biagio si è lasciato morire vinto dalla malinconia e dalla mancanza di libertà. Sulle pagine dei social networt molti lo salutano con un semplice «ciao Biagio, riposa in pace», mentre altri si chiedono quale fastidio, così come molti altri ancora puntano il dito contro chi ha fatto catturare Biagio, accusandolo di aver fatto un torto a tutta la comunità, a cui Biagio apparteneva fin da quando ha fatto la sua apparizione a Romans. Qualcuno, invece, si chiede se «Sì può piangere per un cane? Si che lo si fa - aggiunge - anche se Biagio non era il mio cane ma il cane di tutti i romanesi, girava libero, perché libero voleva stare; qualcuno gli dava da mangiare e da bere, ci si fermava con l'auto quando attraversava sulle strisce». «Mi dispiace molto - commenta un altra romanese - anche per il fatto che mi sentivo un po' parente in quanto la mia cagnolina era una discendente di Biagio», considerato il dongiovanni a quattro zampe di Romans, ma non solo, visto che qualche commento giunge pure da Fratta: «nel paradiso dei cani troverai una dolce cagnolina che ti aspetta», dove il bastardino, ma “non è lui il bastardo” - specifica qualcuno - si faceva vedere spesso, così come lo vedevano scorrazzare anche a Versa. Qualcuno punta pure sull'ironia scrivendo, “ciao Biagio, quando qualche persona mi darà fastidio chiamerò anch'io la ditta specializzata e la farò portare via”.

Biagio intanto è stato sottoposto ad autopsia per stabilire le cause del suo inatteso decesso. Spiega la volontaria Susanna dell’Aipa che l’ha accudito nel canile contumaciale: «Biagio è arrivato da noi in pessime condizioni. Denutrito, credo non sia mai stato sottoposto a profilassi antivermicida o antirabbica. Era davvero in condizioni pietose e dimostrava anni in più dei 9-10 che credo avesse. Per un giorno non ha toccato cibo; era impaurito e scosso. Poi ha cominciato a fidarsi a ha regolarmente mangiato le crocchette. Le sue condizioni sono apparse in netto miglioramento, ma una mattina è stato trovato morto. Quello che posso assicurare è che Biagio non è stato segregato ed è stato curato con amore. Tanto per rispondere alle svariate chiamate che abbiamo ricevuto in merito al suo caso». (e. c.)

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