Ronchi, la piazza dell’ex Consorzio intitolata a Furlan

RONCHI DEI LEGIONARI. Doppio taglio del tradizionale nastro inaugurale, giovedì mattina, a Ronchi dei Legionari. Il tutto si concentrerà nella nuova zona urbanistica che è sorta in questi anni all’angolo tra via Mazzini e via 7 Giugno, ben conosciuta da tutti i ronchesi per essere stata, nel passato, la sede del Consorzio agrario. In questi anni la Mcp Friulcostruzioni di Palmanova, su disegno dell’architetto Fabio Legisa, ha trasformato l’area in modo radicale, facendola diventare un qualcosa di accattivante sia sotto il profilo urbanistico, sia sotto quello residenziale e commerciale.
Dunque siamo arrivati all’atto finale. Giovedì, alle 9.30, sarà inaugurata la nuova sede della Coop Consumatori Nord Est che, sino ad oggi, aveva trovato posto lungo via Redipuglia. Alle 10 verrà poi aperta al pubblico anche la nuova piazza dedicata al pittore ronchese Giuseppe Furlan. A sua memoria verrà sistemato un “totem”, donato all’amministrazione comunale da alcuni privati e realizzato da Livio Comisso. L’opera diventerà patrimonio culturale della cittadina.
I due importanti momenti si inseriscono nel progetto di rivitalizzazione del centro storico ronchese, progetto che si sviluppa attraverso interventi sia privati, sia pubblici. Il progetto dell’architetto Legisa si contraddistingue proprio per l’elevata fruizione pedonale dell’area, con una capillare distribuzione di passaggi porticati di accesso e di attraversamento tra via Mazzini, via 7 Giugno ed il nuovo collegamento con l’ambito del Consorzio di Bonifica e conseguente sbocco su via Duca d’Aosta. Lungo via 7 Giugno sono state mantenute le alberature di altezza maggiore che sono state valorizzate dalla sistemazione a terra, al fine di costituire una quinta urbana all’ingresso della piazza e consentire la sosta ombreggiata nei mesi estivi. Il percorso di attraversamento tra via 7 Giugno verso il Consorzio di Bonifica è evidenziato dalla pavimentazione, che si prolunga sino all’ingresso della piazza. Ma questo sarà anche il momento di rendere omaggio a Giuseppe Furlan. Nato nel 1920 a Ronchi dei Legionari, “Pino” Furlan frequenta, nell’immediato dopoguerra, il corso di nudo tenuto da Walter Falzari, maestro di luce e brillantezze cromatiche, non a caso punti di forza di tutta la pittura furlaniana. È in quegli anni difficili che Furlan, che lavora al cantiere navale di Monfalcone, si avvicina al Neorealismo, in particolare ai temi cari alla pittura neorealista friulana. Sono di quel periodo le sue prime “biciclette”, un vero e proprio leit-motiv che caratterizzerà tutta la sua produzione, fino agli anni Settanta: biciclette che ricordano le celebri biciclette di Zigaina, simboli della lotta di classe, ma che per Furlan sono semplicemente le tante biciclette che ogni giorno portano al cantiere centinaia di operai. E proprio la vita dei “cantierini” costituirà un altro dei suoi temi costanti: la sofferenza del lavoro.
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