Ronchi premia la bontà e fa festa a don Francesco

RONCHI DEI LEGIONARI. Ronchi dei Legionari ha festeggiato con solennità, domenica, il patrono San Lorenzo. Una festa della gente e con la gente che ha visto anche la presenza, tra gli altri, del sindaco, Roberto Fontanot, del deputato, Giorgio Brandolin, dei rappresentanti delle comunità di Wagna e di Metlika, con in testa i parroci don Arnold Heidler e don Joze Pibernick. Al centro della celebrazione, nella chiesa decana, il ronchese don Francesco Carlet, che è stato ordinato sacerdote a Milano e che è tornato per celebrare l’Eucarestia. Un ritorno festoso che, come ha commentato il sacerdote che sarà in servizio pastorale in una parrocchia della periferia della comunità milanese, intende essere un atto di ringraziamento e di riconoscimento. «La mia vocazione è nata tra i banchi di questa chiesa e tra il gruppo scoutistico. Un seme – ha detto - che è diventato adulto e che ora mette a disposizione un’esistenza per gli altri». L’omelia della solenne celebrazione, accompagnata dalla corale “Giuseppe Verdi” e dal coro Cai di Monfalcone, diretti dai maestri Francesca Moretti e Gianluigi Maras, è stata tenuta da don Ruggero Dipiazza, il quale ha ricordato le specifiche caratteristiche della storia cristiana di San Lorenzo e ha delineato le strade dell’impegno ecclesiale anche per la vita del giovane sacerdote e, in particolare, dei laici cristiani. A conclusione del rito, come tradizione, ha avuto luogo la consegna del premio della bontà, assegnato alla signora Franca Fermo. Le motivazioni, che sono state lette dalla presidente del comitato “Monsignor Mario Virgulin”, signora Fiorelkla Hvala, hanno messo in risalto «il coraggio ed il rinnovato entusiasmo con il quale affronta la vita compie tutte le cose, distinguendosi proprio per il realismo e l’ottimismo, in particolare al servizio del marito ammalato». La pergamena, opera del professor Alfio Perco, insieme con la medaglia donata dalla famiglia di Benito Misciali, sono state consegnate dal sindaco Fontanot. Assieme con il premio è stata anche data notizia della borsa di studio in memoria di monsignor Virgulin, assegnata ad uno studente di teologia: aiutiamo uno studente di teologia nella speranza che, come è stato sottolineato da don Renzo Boscarol, «possa essere preso un giovane tra i nostri». L’incontro si è concluso con la consegna al neosacerdote, Francesco Carlet, di un omaggio da parte dell’amministrazione comunale e di un dono della parrocchia di San Lorenzo, un’opera fotografica e pittorica di Federico Leban, che ricorderà a Francesco Carlet i colori del Carso e l’immagine del Cristo deposto della chiesa parrocchiale cittadina. Infine un’immagine di San Lorenzo, patrono della città, è stata consegnata a don Valentino Comar che quest’anno ricorda sessanta anni di sacerdozio, a don Dipiazza e don Umberto Bottacin, che hanno festeggiato l’ottantesimo genetliaco. Assieme a loro sono stati consegnati due riconoscimenti anche al Alfio Perco e don Mirko Franetovich, cappellano ronchese per il raggiungimento dei dieci anni di ordinazione sacerdotale.
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