Ronchi punta sulla produzione vinicola

Esperti e giornalisti della Mitteleuropa in visita alla Tenuta di Blasig. Nel territorio operano 10 aziende
RONCHI DEI LEGIONARI. Da tutt’Europa a Ronchi dei Legionari. È stato un incontro mitteleuropeo, quello tenutosi nei giorni scorsi alla Tenuta di Blasig che, nelle sue cantine e nel suo parco, ha ospitato diversi giornalisti del settore enogastronomico, sommeliers, assaggiatori Onav, ovvero l’organizzazione nazionale assaggiatori vino, ma anche enologi ed agronomi. Un’altra vetrina importante per la città che, anche in questo settore, con una decina di aziende sul mercato, punta a farsi spazio e, magari, anche ad essere annoverata tra le “città del vino”. Una richiesta, in tal senso, potrebbe partire a presto. A Ronchi dei Legionari, come detto, operano diverse realtà, una cinquantima di addetti, che si occupano di vino, alcune piccole per la quale il prodotto viene venduto tramite “la privata”, sul mercato locale e altre aziende più grandi che imbottigliano e confezionano il vino per poi collocarlo sia sul mercato nazionale, sia europeo. Un motivo di vanto per tutta la comunità.


Presenti nei giorni scorsi anche il Duca dei vini Loris II°, Loris Basso, con il segretario, Alessandro Salvin, i quali hanno preso parte a una visita alle cantine, compendio di preziose memorie storiche e grande professionalità, tramandate da generazioni, proposta dalla titolare Elisabetta Bortolotto Sarcinelli. L’enologo Emilio Del Medico e il dottor Marco Muggia hanno illustrato rispettivamente le caratteristiche dei vini prodotti dalla Tenuta e l’organizzazione generale. L’occasione è stata propizia anche e soprattutto per conoscere uno dei personaggi più importanti del giornalismo enogastronomico carinziano e cioè Peter Lexe di “Regionalmedien”, proveniente da Klagenfurt, con cui sono state esaminate possibili iniziative da attuare da parte del Ducato con omologhe confraternite austriache.


Una storia antica, quella che è stata ripercorsa a Ronchi dei Legionari. Nel 1788 Domenico Blasig fondò la Tenuta di Blasig per produrre una buona Malvasia e per portare il vino da Venezia a Vienna. Nel 1818 Domenico e suo figlio completarono la cantina e la villa che ancora oggi ospitano la Tenuta. Nel 1989 la produzione passò nelle mani dell’attuale generazione di Elisabetta Bortolotto Sarcinelli. Elisabetta che ha studiato e lavorato in Germania, Austria e negli Stati Uniti, è stata una delle prime a portare il Refosco e la Malvasia sul mercato americano.


La Tenuta di Blasig si estende su 16,5 ettari di vigne in cinque aree diverse che non distano che alcuni chilometri da essa.


@luca_perrino. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo