“Rossetti”, Budin sogna un teatro mitteleuropeo

«Mi chiamo Milos Budin e sono stato nominato presidente del teatro poco tempo fa». Le presentazioni sono d’obbligo. È la prima uscita pubblica del nuovo presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. È anche il primo sloveno chiamato ai vertici del Politeama Rossetti. L’occasione per fare la sua conoscenza è l’open day di fine stagione che si è tenuta ieri in una Sala Bartoli, mezza piena (per essere ottimisti), con molti addetti ai lavori tra cui il fresco vicepresidente Giuliano Abate, fino a due anni fa direttore centrale dell’assessorato regionale alla Cultura. Tocca a Stefano Curti, direttore organizzativo, illustrare i risultati del questionario di fine stagione compilato dagli spettatori. Nulla di scientifico. Un campione abbastanza ridotto, circa 800 questionari (650 online e 150 cartacei) che rappresenta le 135 mila presenze registrate dal teatro nella scorsa stagione (20mila da fuori regione)
I risultati? Un alto gradimento rispetto alla stagione suddiviso tra prosa, musical, danza e altri percorsi. I cartelloni multipli sui cui si struttura l’offerta del Rossetti e che dal prossimo anno (novità assoluta) avrà anche un “percorso legato alla musica” visto il successo di Ute Lemper (anticipazione di Curti). «Una proposta per una città da un milione di abitanti, un milione e mezzo il prossimo anno, e non per i 200mila che conta Trieste» esagera il direttore organizzativo citando il musical Cats, che ritorna a Trieste nel 2014 (dopo il successo storico del 2008), in una tournèe che lo vede a Milano, Istambul e Atene. Va anche detto che con i gatti di Andrew Lloyd Webber a Trieste si va sul sicuro (nel 2008 segnarono l’incasso più alto con 1487 spettatori a recita). Ma non è certo una scelta innovativa. Probabilmente obbligata dopo Priscilla con il Rossetti mezzo pieno e biglietti venduti a metà prezzo. Inutile insistere, come ha fatto ieri una fans dei musical, per avere il Fantasma dell’Opera. «Al Rossetti non ci entra. Dovremmo demolire due palazzi a fianco e non credo che il sindaco Cosolini approverebbe» dice Curti. Priscilla è, comunque, tra gli spettacoli premiati dal pubblico dei questionari come il “Discorso del re” di Luca Barbareschi (prosa), “Swan Lake on Ice” (danza). Danza e dintorni è l’ultimo settore in cui tutti gli spettacoli hanno una media superiore a 8. «Mai successo in precedenza» certifica Curti. Insufficiente sono stati dichiarati il “Principe di Homburg” di Cesare Lievi, “La Modestia” di Luca Ronconi e “L’Infinito” di Arturo Cirillo (forse il peggiore in assoluto per stessa ammissione del direttore amministrativo), Gypsy e Titanic tra i musical.
E Budin? Il nuovo presidente è apparso come un pesce fuor d’acqua. Non è un grande frequentatore di teatri. L’ultimo spettacolo visto al Rossetti? «Ho visto qualcosa di importante l’anno scorso. Ma non ricordo. Sicuramente quello su Steve Jobs» ammette senza troppi imbarazzo. «Amo il teatro, ma negli anni della politica non avevo molte sere libere. Non andavo neanche allo sloveno» dice Budin, ex sottosegretario con il governo Prodi. Qualche idea però ce l’ha e non è proprio in linea con l’attuale Rossetti. «Dobbiamo lavorare sull’identità di Trieste, una città delle Mitteleuropa. Il nostro bacino deve essere quello che va da Venezia a Graz, da Vienna a Zagabria, da Lubiana a Fiume. Dobbiamo essere all’altezza del capoluogo di questo bacino mitteleuropeo. La città deve riprendere vitalità culturale» spiega riprendendo alla fine dell’incontro la parola. Più operetta che musical, insomma. E potrebbe essere anche una buona idea visto che il Verdi ha rottamato lo storico festival. Un ritorno al passato. Al Rossetti prima di Antonio Calenda, il direttore artistico che scade nel 2014 dopo 18 anni. Ai tempi di Furio Bordon e Mimma Gallina. Il direttore organizzativo Curti, principale fautore della svolta musical del Rossetti, fa finta di non sentire. E ricorda che i messaggi piovuti da Facebook dopo l’annuncio del ritorno di Cats. Ma evita di citare chi scrive: «Ma dai ancora Cats, l’ho visto a New York nel 1984». Qualcuno sembra pure a Praga nel 1987. A proposito di Mitteleuropa.
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