Rovigno e Fiume guidano la protesta contro l’Unione

ROVIGNO. Torna a farsi sentire l’opposizione interna dell’Unione italiana con l’obiettivo di dar vita a un’organizzazione «moderna, democratica, decentralizzata e trasparente».
Il programma del gruppo “La svolta”, uscito sconfitto ma con dignità alle elezioni del 29 giugno scorso, rappresenta infatti il fulcro della Lettera d’intenti firmata dalle comunità degli italiani di Rovigno e Fiume che ora verrà sottoposta all’attenzione delle altre comunità, con l’invito a sottoscriverla.
Il documento è stato presentato alla stampa dal presidente della comunità degli italiani di Rovigno Marino Budicin: «Siamo stufi di questa situazione e intendiamo avviare una collaborazione e una sinergia quanto più ampie possibili per un profondo cambiamento dell’Unione italiana. Da oltre vent’anni ha aggiunto Budicin, si impedisce un rinnovamento ai vertici mentre continua a diminuire il numero dei cittadini che si dichiarano di nazionalità, cultura e madrelingua italiana». Non basta: «Nelle ultime tornate elettorali l’affluenza alle urne è stata molto bassa mentre molte comunità fanno fatica a sopravvivere. Noi ci batteremo per la decentralizzazione dell’Unione, con l’assegnazione di maggiori competenze materiali e decisionali alle comunità sul territorio. Comunità che devono essere messe in grado di autofinanziarsi con una determinata strategia economica».
Budicin ha aggiunto che la volontà è quella di dare «più spazio ai giovani per aiutarli ad assumere ruoli di leader nelle istituzioni della comunità nazionale italiana e della società in genere». E ha annunciato che nei prossimi giorni verrà definito un programma più dettagliato. «Chiederemo inoltre un incontro con il deputato italiano al Sabor e con i rappresentanti del Mae per informarli della nostra insoddisfazione sull’operato della giunta esecutiva dell’Ui guidata da Maurizio Tremul e sulla gestione delle risorse finanziarie erogate da Roma» ha concluso Budicin. Per la comunità di Fiume è intervenuto il vicepresidente Mario Simonovich: «L’attuale dirigenza ha ereditato una situazione finanziaria a dir poco difficile. Le disponibilità sono molto ridotte e le attività artistico culturale ne risentono drasticamente».
Nel corso dell’incontro è emerso che la comunità di Fiume è l’unica a dare all’amministrazione municipale più di quanto riceve. Infatti paga l’affitto mensile di 2.000 euro e riceve dotazioni finanziarie per 660 euro. Per Fiume è inoltre intervenuta l’ex direttrice del Dramma Italiano Laura Marchig. Budicin era invece affiancato dalla sua vice Maria Tamburini e dalla presidente della giunta esecutiva Cinzia Ivancic. (p.r.)
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