Ruba le lamette poi scappa e ferisce il gestore del market

Polizia a caccia di un uomo dell’Est: non è furto ma rapina È partito con l’auto mentre l’inseguitore teneva la portiera
Di Piero Rauber
Lasorte Trieste 29/05/13 - Via Manna, Supermercato Bosco, Maxi
Lasorte Trieste 29/05/13 - Via Manna, Supermercato Bosco, Maxi

Non sono gioielli da esibire al ricettatore di turno, né soldoni da mettersi in tasca dopo averli grattati da un registratore di cassa. Saranno forse i tempi di crisi nera, fatto sta che adesso pure le lamette da barba vendute al supermercato diventano appetibili per chi fa vita da ladro. È successo l’altra mattina al “Bosco Maxi” di via Manna. E il ladro, ora, si ritrova ad essere ricercato non per mero furto bensì per rapina, benché impropria, visto che per sottrarsi all’inseguimento del responsabile del supermercato non ha esitato a sgommare con l’auto mentre quest’ultimo gli teneva la portiera, finendo per ferirlo, fortunatamente in modo lieve.

Non è dunque la stessa storia delle arance e delle bistecche rubate dalla nonnina indigente con lo stomaco vuoto: si presume, infatti, che il ladro di lamette abbia arraffato una decina di confezioni di ricariche in un colpo solo, e non sarebbe neanche stata la prima volta. Le più costose sul mercato, peraltro, quelle di una famosisima marca che si fregia d’essere “il meglio di un uomo”. Roba da 15 euro la confezione. Roba da rivendere, evidentemente. Mica per farcisi la barba da qui al 2014.

Il fatto risale alla tarda mattinata di martedì. L’uomo è entrato e ha chiesto a M.A., cogestore assieme a L.M., un’informazione precisa: “Avete del cioccolato senza zucchero?”. «Identica richiesta - racconta M.A. - mi era stata fatta, da una persona che poteva essere la stessa, poco tempo fa. E in quell’occasione avevamo notato poi, casualmente, che l’appendino delle lamette vicino alla cassa si era svuotato all’improvviso. Mi è venuto in mente che un’altra volta, ancora, le ricariche appena esposte erano sparite nel giro di qualche minuto. Una coincidenza che mi ha fatto pensare». L’uomo - abile evidentemente nel grattare le cose senza farsi notare - si è recato alla cassa «con una bottiglietta d’acqua e basta», come ricorda L.M., e l’ha pagata. Non appena è uscito M.A. ha messo il naso fuori dal negozio per capirci qualcosa di più, e «il ragazzo nero che sta qui sulla porta - aggiunge L.M. - ha avvisato che quel tipo si era messo qualcosa nella borsa a tracolla». M.A. gli si è messo all’inseguimento. “Mi faccia vedere cos’ha nella borsa”. Il ladro ha aperto la sua auto, parcheggiata lì vicino sui binari del tram in via Martiri della libertà. «Mi farfugliava qualcosa, dal suo accento doveva essere straniero, dell’Est credo, ho cercato di trattenergli la portiera e lui è partito lo stesso». M.A. ha rimediato un colpo al braccio, dietro di lui L.M. intanto cercava di leggere la targa prima che la vettura si allontanasse troppo. Dopodiché è scattata la telefonata al 113. Ora la polizia cerca un uomo sul metro e 80, calvo, di media corporatura, che vestiva anonimo con jeans e t-shirt.

@PierRaub

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