Ruba un portafogli e finisce in manette

Era stata vista mettere le mani nella marmellata, in una borsetta che non era la sua. E chi poi aveva osato mettersi di traverso, per cercare di frenare la sua fuga, nel trambusto s’era pure beccato qualche botta. Era ormai sabato notte. Mancava una manciata di minuti alla partita dell’Italia con l’Inghilterra, in città c’era il proverbiale “mondo” in un clima di festa ma non era evidentemente una “notte magica” proprio per tutti. Già perché alla fine S.L., triestina dalla carta d’identità giovane eppure già una “vecchia conoscenza” delle forze dell’ordine, s’è vista stringere le manette ai polsi dai poliziotti della Squadra volante, che l’hanno accompagnata nel braccio femminile del Coroneo.
Ora è tornata a casa: il giudice per le indagini preliminari Laura Barresi le ha riconosciuto gli arresti domiciliari al termine dell’interrogatorio di garanzia - in occasione dell’udienza di convalida alla presenza del pubblico ministero Cristina Bacer e dell’avvocato Mauro Dellago - nel corso del quale lei ha negato di essersi resa responsabile dell’episodio che le viene contestate. Il ragazzo che era con lei è stato invece denunciato a piede libero.
Teatro di tale episodio, chiuso per l’appunto con le manette ai polsi della giovane, un locale di via Bellini, sul Canale di Ponterosso.
Erano più o meno le undici e mezza della sera, e tutti aspettavano la prima partita mondiale dell’Italia, quando a un certo punto la titolare del locale ha notato che S.L. le stava rovistando nella borsetta. E da una prima occhiata era scomparso niente di meno che il portafogli. “Al ladro!”.
Un cliente, nel tentativo di fermare la giovane, è rimasto leggermente contuso. Il finale è, appunto, noto: arresto prima, domiciliari poi.
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