Rubata la medaglia d’oro di Nazario Sauro

Nazario Sauro, l’eroe capodistriano impiccato per tradimento dagli austroungarici, ed Ettore Viola, l’Ardito del Grappa toscano che ispirò Hemingway per “Addio alle armi”. Sconveniente lanciarsi in classifiche quando si parla di medaglie d’oro ma è certo che le gesta di questi due combattenti fanno parte della storia d’Italia, esempi di patriottismo e dedizione al dovere.
Neppure questo è bastato: nei giorni scorsi qualcuno ha trafugato le loro ricompense al Valor militare dal Museo centrale del Risorgimento, al Vittoriano a Roma. Ad accorgersi che le Medaglie d'oro al Valor militare non si trovavano più nella teca sono stati i responsabili della mostra permanente dove si trovano anche le bandiere di guerra dei reparti italiani disciolti e altri cimeli di grande valore storico e simbolico, come gli effetti personali di Garibaldi. Del caso si occupano i carabinieri del Reparto per la tutela del patrimonio artistico. Al loro esame le immagini della videosorveglianza del Museo del Risorgimento e del Vittoriano: non è chiaro quando le onorificenze siano state rubate.
Non sarà facile risalire all’autore o agli autori del furto, particolarmente odioso perché a fronte di un valore economico modestissimo ne sottrae al patrimonio nazionale uno ben più ampio in termini morali e storici.
Ma chi può essere il ladro? «L’ipotesi più probabile - osserva il generale Paolo Stocca, presidente dell’Unione nazionale ufficiale in congedo di Trieste - è che si tratti di un “balordo” che voglia lucrare sul metallo prezioso o di un cultore di cimeli militari senza scrupoli». Difficile, per il responsabile del sodalizio che cura attività culturali ma anche l’addestramento degli ufficiali della riserva o non più in servizio attivo, che possa essere un professionista. «A peso - spiega Stocca – ogni Medaglia d’oro vale meno di mille euro, ed è praticamente non rivendibile sul mercato del collezionismo. Oltretutto queste onorificenze hanno stampigliato un preciso marchio». Ad ogni modo il mondo dell’associazionismo è stato allertato dal presidente nazionale dell’Istituto del Nastro azzurro tra combattenti decorati, Vito Mirabella.
Fra i massimi esponenti dell'irredentismo italiano, Nazario Sauro, tenente di vascello, venne giustiziato dagli austriaci a Pola dopo un processo per alto tradimento perché, suddito austroungarico, allo scoppio della Grande guerra si era arruolato e aveva combattuto per l'Italia. Era stato catturato dopo varie audaci incursioni in acque nemiche. Anche Ettore Viola, capitano degli Arditi, scomparso nell'86 a 92 anni, fu uno degli eroi italiani della Grande guerra. Ottenne la Medaglia d'oro al valor militare per le sue gesta sul Monte Grappa: guidò vari assalti in condizioni proibitive, anche dopo essere riuscito a tornare alle proprie linee una volta catturato dall’avversario. Si racconta che Ernest Hemingway lo prese come riferimento per Ettore Moretti, uno dei principali personaggi di “Addio alle Armi”.
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