Rubò la pistola a casa di un agente, a processo

Tre furti in Carso nel giro di poche ore. E nel bottino, insieme a soldi e gioielli, anche una pistola: una Beretta 92FS rubata a un poliziotto. Comparirà davanti a un giudice Gimmi Hudorovic, il ladro che il 7 dicembre del 2019 aveva messo a segno tre colpi in altrettante abitazioni dell’altipiano: a Duino Aurisina, Santa Croce e Malchina.
Colpi che avevano destato particolare allarme soprattutto per il furto dell’arma. L’uomo, 33 anni, di etnia sinti e originario di Spilimbergo, era riuscito a introdursi in un’abitazione di Duino, dove risiede un agente (in quel momento fuori di casa), trafugando non solamente i preziosi rinvenuti nei cassetti (gioielli in oro per un valore complessivo di circa cinquemila euro) ma anche la pistola di ordinanza del poliziotto, compresi il caricatore e 15 cartucce. Per entrare nell’alloggio Hudorovic aveva forzato una delle porte di accesso. Da quanto risulta l’episodio si era verificato di notte. Il trentenne non era solo, ma in compagnia di altri complici. La Beretta era stata fatta sparire.
Nelle ore successive il trentenne aveva agito anche in una casa di Santa Croce, dove aveva portato via altri gioielli in oro per un valore di circa 600 euro e 1.950 euro in contanti. In quel caso il malvivente era penetrato nell’abitazione forzando una finestra.
Hudorovic con la sua banda si era quindi spostato a Malchina. Qui, in un terzo alloggio, erano stati rubati preziosi per 380 euro e 120 euro in contanti.
Era stata la Squadra mobile di Trieste a indagare sui furti in trasferta del gruppo di ladri. Un’inchiesta lunga e articolata: per risalire ai malviventi gli investigatori si erano serviti di intercettazioni telefoniche e avevano analizzato i video e i dati di tutte le automobili in entrata e in uscita dal territorio provinciale registrati nella notte e nella giornata in cui erano stati messi a segno i furti.
Hudorovic, quando era stato messo sotto torchio dagli agenti, aveva sempre negato di aver sottratto la pistola, ma nei mesi successivi aveva fatto trovare la Beretta. L’arma era stata sotterrata nella parte esterna del muretto che circonda il cimitero di Muris, un piccolo paese in provincia di Udine.
L’uomo, difeso dall’avvocato Alberto Tedeschi del Foro di Udine, sarà giudicato con il rito abbreviato. L’udienza in Tribunale a Trieste davanti al gup Luigi Dainotti è in programma il 6 ottobre. —
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