Ruini: «Un papa può rinunciare»

«La difficoltà mediatica della Chiesa è di almeno un secolo, credo possa farsi cominciare con l’Unità d’Italia. La televisione ha in parte ovviato a tale difficoltà. Da questo punto di vista, cioè dal punto di vista mediatico, Papa Francesco ha avuto un impatto positivo, e, senza imputare nulla a Benedetto XVI ha contribuito a dissipare un certo clima di sospetto e di accuse più o meno comprensibili ad esponenti del mondo ecclesiastico». Così, il cardinale Camillo Ruini ieri, in un’incontro alla Leg riservato ai giornalisti e prima che nel pomeriggio, nell’ambito di èStoria, conversasse con Armando Torno, editorialista del Corriere della Sera sul tema “Gesù tra i ladroni”. «Ora si è tornati a parlare di speranza - ha continuato il cardinale -. Quando è stato eletto papa Francesco io son caduto dalle nuvole. Ben prima delle elezioni del nuovo papa, ero convinto che nel giorno della sua nuova elezione avrebbe sposato tutte le attenzioni su di sé ma non immaginavo riuscisse a farlo in modo così forte. Papa Francesco è un grande comunicatore: conta ciò che è, non soltanto ciò che lui dice; si mette sullo stesso piano delle persone». È venuto spontaneo, allora, chiedere al cardinale quanto non sia azzardato accostarlo a un grande comunicatore quale Giovanni Paolo II: «Sotto certi aspetti sì - ha detto Ruini -. Papa Francesco possiamo paragonarlo a Giovanni Paolo II solo che Giovanni Paolo II comunicava pur sempre “dall’alto”, “da un certo livello”». Conseguentemente, a fronte di una maggior vicinanza con Giovani Paolo II, da parte di Papa Francesco può esserci una discontinuità con Benedetto XVI: «Ma papa Francesco non aspira a essere un papa teologo come Benedetto XVI, ciò non significa che la teologia non la conosca ma grandi teologi non ci si improvvisa». E, a proposito delle dimissioni di papa Ratzinger: «Un Papa è sempre liberissimo di rinunciare: può chiederlo o meno ai cardinali: papa Benedetto XVI non l’ha fatto ed è stato libero di non farlo». Le dimissioni di papa Ratzinger sono in contrasto col dogma dell’infallibilità pontificia? «Per nulla». «Ora, comunque - ha concluso il cardinale - l’infallibilità del papa riguarda soltanto papa Francesco e solo quando parla ex cathedra».
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