Rush finale per la corsa al bonus energia

TRIESTE. Ultimissime ore per presentare la domanda di accesso al contributo regionale per il pagamento dell’energia elettrica. Le richieste per il sostegno economico alla bolletta, il bonus energia attivato lo scorso 24 febbraio, vanno consegnate al Comune di residenza entro domani.
Si tratta di un provvedimento regolamentato dalla legge 11 del 2006 che rientra nel sistema di aiuti previsti dalla “Carta famiglia” che, dunque, dovrà risultare valida. Saranno prese in considerazione esclusivamente le fatture emesse dal primo gennaio al 31 dicembre 2013. Possono beneficiare dell’intervento, stando alla normativa, i nuclei con almeno un figlio a carico con almeno uno dei due genitori residente nel territorio regionale da un minimo di due anni.
L’entità della somma verrà assegnata in base alla numerosità della famiglia. Tre le fasce: importo base per chi ha un solo figlio, medio per chi ne ha due, alto per chi ne ha tre o più. In altri termini, dunque, la fascia di appartenenza determina la misura dell’agevolazione: maggiore è il numero, maggiore sarà il beneficio. Così, ad esempio, con bollette fino a 600 euro annui si possono ricevere dai 120 ai 240 euro. Per i consumi da 600 a 1000 euro, invece, si arriva a 340. Oltre i 1.500 si ottengono, sempre in base al numero di figli, anche 500 euro.
La Carta famiglia, va ricordato, ha una scadenza e deve essere periodicamente rinnovata. La sua validità è legata a quella dell’attestazione Isee, rilasciato dai Caf del territorio. Un documento che, come noto, non corrisponde semplicemente alla somma dei redditi Irpef, ma viene calcolato tenendo in considerazione tutti i componenti del nucleo familiare. Per “figlio a carico” le legge intende quanti appartengono fisicamente al nucleo, indipendentemente dall’età. I figli, tuttavia, non devono aver raggiunto un guadagno personale che possa concorre alla formazione di un reddito familiare per un importo superiore ai 2.840,51 euro al lordi. L’Isee complessivo non può comunque andare sopra i 30 mila euro.
Per il sostegno alla bolletta le richieste ai Comuni nel corso degli ultimi anni sono aumentate in modo esponenziale. Dalle 25.383 domande del 2009 si è passati, in Friuli Venezia Giulia, alle 48.492 dello scorso anno. Quasi un raddoppio. Le risorse impegnate in Finanziaria dalla Regione si sono attestate sui 9 milioni di euro sia per il beneficio del 2012 (sulle richieste presentate nel 2013) che per quello del 2013 per le domande in fase di invio. Intervento finora immutato, dunque, nonostante i tagli in bilancio.
La giunta non ha ancora deciso se introdurre ulteriori fondi nell’assestamento estivo: «Non lo sappiamo, decideremo in base a quanto ammonterà la somma a disposizione – avverte l’assessore Maria Sandra Telesca – dovremo fare un ragionamento complessivo, ma partendo soprattutto dalla Sanità. In ogni caso per quanto riguarda gli interventi di welfare più importanti non c’è soltanto la Carta famiglia, ma molti altri. E sul sociale credo che la precedenza sarà data ai nidi e all’abbattimento delle rette per le famiglie».
Sempre nell’ambito del ventaglio di opportunità previste dalla “card”, la giunta aveva approvato recentemente una delibera ad hoc che consentirà di allargare la platea degli esercizi commerciali che potranno applicare i bonus previsti per gli acquisti dei cittadini. L’esigenza di intervenire in modo più incisivo a supporto di chi ha un basso reddito è partita proprio da alcune realtà, come il gruppo Famila e vari negozi del centro commerciale Città Fiera di Udine, che hanno richiesto di poter applicare prezzi ridotti (la norma indica non meno del 5%) per alcuni prodotti a favore di chi beneficia del provvedimento regionale e che quindi dispone della tessera.
I punti vendita che hanno aperto una convenzione con l’ente devono esporre una locandina promozionale e utilizzare il materiale divulgativo. I prodotti scontati spaziano dai beni di prima necessità come gli alimenti e le bevande analcoliche, agli articoli per la pulizia della casa e per l’igiene personale. Nell’elenco rientrano pure abbigliamento e calzature, articoli di cartoleria e di cancelleria,libri scolastici e altre tipologie di supporto didattico.
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