Russo al pranzo degli imprenditori, si scalda la macchina elettorale

Buffet e scambi di opinioni nella sede della Monticolo&Foti a Sgonico. «Ma non siamo schierati»

TRIESTE. Un incontro in una sede defilata, lontano da occhi indiscreti, tra vassoi di finger food e calici di Prosecco. Venerdì, all’ora di pranzo, alcuni imprenditori triestini si sono confrontati con l’aspirante candidato sindaco Francesco Russo, con l’intenzione di metterne a fuoco idee e proposte in vista di un possibile sostegno per la corsa alla carica di primo cittadino. Un primo giro di consultazioni, insomma, nell’attesa che la macchina della campagna elettorale, finora partita solo timidamente, scaldi a tutti gli effetti i motori. Anche se, sulla data delle prossime amministrative, pesa l’incognita coronavirus che potrebbe nuovamente sconvolgere tutti i programmi, rinviando di mesi l’appuntamento con le urne.

La riunione di venerdì scorso è stata organizzata appunto con discrezione, attraverso il passaparola tra amici e senza convocazioni ufficiali. In origine l’appuntamento avrebbe dovuto tenersi a cena in un noto ristorante triestino, poi l’imposizione della chiusura alle 18 per i pubblici esercizi ha spinto a trasferire l’incontro nel quartier generale dell’impresa Monticolo&Foti a Sgonico.

«Vieni ad un incontro con l’onorevole Russo?». All’invito ha risposto alla fine una decina di imprenditori, alcuni dei quali già schierati apertamente in passato a sostegno di alcune proposte politiche, anche opposte a quelle del centrosinistra rappresentato da Russo. «Non sono stato io l’organizzatore, – puntualizza l’imprenditore Andrea Monticolo – . Lo spunto è arrivato dall’ex senatore Russo e io ho dato la disponibilità negli spazi della mia azienda, che per ampiezza danno garanzia di un incontro in sicurezza».

Monticolo comunque non nega di aver apprezzato l’iniziativa: «Non posso che essere favorevole al fatto che un candidato sindaco si apra ad un confronto diretto con alcuni imprenditori – sottolinea –. Mi auguro Dipiazza faccia altrettanto, perché c’è l’esigenza di conoscere la loro visione anche a lungo termine della città, per capire chi dei due (al momento per gli imprenditori la sfida ridursi appunto ad una corsa tra il sindaco uscente e il consigliere regionale dem, ndr)sia la persona migliore per guidare in futuro Trieste». Per Russo, però, «non si è trattato di un incontro in campagna elettorale, bensì di un confronto in questo momento emergenziale teso ad ascoltare gli imprenditori per cercare di dare risposte concrete ai loro bisogni».

«Non è tempo di campagna elettorale, – rimarca – tenendo anche conto che la mia situazione personale non mi consente di sciogliere alcuna riserva prima di gennaio. Serve invece restare uniti, servono sforzi trasversali per affrontare l’emergenza Covid19». I partecipanti all’incontro si sono visti venerdì attorno alle 13.30. Quattro chiacchiere, un bicchiere di vino, e poi l’incontro è entrato nel vivo, con Russo che ha illustrato la sua visione della città e quelle che ritiene siano le priorità per lo sviluppo di Trieste, anticipando anche alcuni dei risultati emersi da un sondaggio da lui commissionato all’istituto Swg. Tra gli imprenditori presenti Gianfranco Cergol (già vicino a Progetto Fvg), Antonio De Paolo impegnato sia nel campo immobiliare che in quello della ristorazione, Pompeo Tria della Step Impianti, Alessandro Mocavero di Al.Ste e, a fare gli onori di casa, appunto, lo stesso Monticolo. Diversi gli argomenti toccati.

Tra i tanti ha avuto ampio spazio la questione legata alla piscina terapeutica, progetto di forte intesse per la Monticolo&Foti che capeggia una delle compagini in lizza per costruire quell’impianto. «Non mi schiero, ho semplicemente raccolto l’invito di un amico», si sfila Cergol che ha comunque esteso a sua volta l’invito ad altri imprenditori. «Ho preso parte all’incontro non come sostenitore ma da semplice invitato, da imprenditore interessato ad ascoltare le proposte del candidato, così come farei con Dipiazza Considero questa una fase di ascolto, di valutazione», precisa anche De Paolo. C’è da immaginare del resto che l’allarme pandemia finirà per condizionare le modalità della campagna elettorale, sacrificando i grandi incontri di piazza e privilegiando confonrti mirati e a prova di Covid, come quello di venerdì. —

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