Russo: «E adesso dovrebbe dimettersi»

Secondo Francesco Russo, «con questo nuovo episodio il vaso è colmo». Per il senatore del Partito democratico, la soprintendente Maria Giulia Picchione «ora farebbe bene a fare un passo indietro e a presentare le proprie dimissioni, perlomeno a rinunciare al proprio incarico in questa regione. Purtroppo - commenta Russo - conosciamo bene il giochetto dell’urgenza, vera o presunta, messo in campo recentemente più volte in Italia anche per casi ben più gravi di questo. È comunque questo il metodo utilizzato per non essere chiari, per evitare di garantire quell’assoluta trasparenza negli atti pubblici che i cittadini oggi più che mai avvertono come un’esigenza irrinunciabile. Dato che questo episodio viene ad assommarsi ad altri precedenti che coinvolgono la medesima persona, siamo dinanzi a un accumulo di situazioni che non possono non indurre la stessa soprintendente a rinuciare al proprio incarico in Friuli Venezia Giulia.»
«È lo stesso buon senso a imporre la logica della rotazione se si applica una procedura che esula dalla gara d’appalto - afferma l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti - certo siamo di fronte a interventi per piccoli importi, ma tanti piccoli importi se vanno a favore di un unico soggetto, fanno un grande importo.» Torrenti ammette di non conoscere le normative che regolamentano le attività delle Soprintendenze e quindi non entra nel merito più specifico della questione. «Se i rilievi del Direttore regionale ci sono stati - sottolinea però l’assessore - è chiaro che il problema esiste. Anche un osservatore esterno però non può non rilevare che perlomeno non sono state osservate regole di buon gusto. Il che è tanto più grave per questa soprintendente che sembra inflessibile quando si tratta dei comportamenti altrui e al contrario duttile sulle azioni che compie in prima persona. (s.m.)
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