«Sabbiature, un valore per l’Isola»

GRADO. La precisazione del dottor Bruno Ledri che ha sollevato la questione del futuro impianto per le sabbiature e l’intervento, sullo stesso tema, di Liber@ sono le ultime novità relativamente a quella che è stata la cura regina di Grado. Una cura amata dai calciatori professionisti che qui si riprendevano dopo le botte e gli acciacchi di un duro campionato ma soprattutto da migliaia di persone che avevano bisogno di riabilitazione motoria dopo infortunio e incidenti vari. Una cura che peraltro si fa ancora anche se rispetto un tempo quando se ne effettuavano oltre 3.000 al giorno è notevolmente ridotta.
Un calo dovuto in particolar modo all’effetto mutue che anni addietro le facevano rientrare nelle convenzioni ma che poi, in virtù dei tagli economici effettuati, sono sparite dall’elenco. I pazienti sono stati così costretti a optare per altre soluzioni che pur non dando l’identico risultato, in ogni caso leniscono in parte le problematiche. Per far capire quale sia la validità delle sabbiature gradesi sarebbe sufficiente non sono prendere nuovamente in esame i trattati scientifici ma anche riportare le migliaia di testimonianze rilasciate dai pazienti che – è veramente accaduto – in qualche caso sono giunti a Grado con le stampelle e se ne sono tornati a casa senza. Un tanto è stato spiritosamente evidenziato anche su una cartolina illustrata. Le proprietà della sabbia ma anche la sistemazione del campo, il posizionamento delle buche, il drenaggio della sabbia e tanto altro ancora, compreso il post sabbiatura vero e proprio con il sudarium, hanno contribuito a fare della cura psammatoterapica gradese qualcosa di davvero importante.
Riferimenti importanti che forse non sono stati presi ancora in considerazione in vista del futuro. Intanto la polemica e soprattutto gli interventi, in un periodo di campagna elettorale che si sta sempre più riscaldando, continua con varie prese di posizioni. Ma anche con delle precisazioni di carattere tecnico, come quelle del dottor Ledri. «Non desidero in alcun modo entrare nella polemica in atto – afferma - e non prendo nemmeno in considerazione le dichiarazioni del presidente Gherghetta su mie inesistenti appartenenze politiche o su manovre strumentali. Io sono un tecnico, e un gradese esperto di talassoterapia e come tale conosco la materia al punto da poter essere certo che, senza un deciso cambiamento di rotta, le mie affermazioni non sono purtroppo fantasiose». Ledri non va oltre alle sue stringate dichiarazioni (ricordiamo che ha motivato le dimissioni da terzo componente della Git per la totale sudditanza di questa società verso la Regione e per l’incerto futuro delle sabbiature) ma è evidente che si tratta di una persona che magari fugacemente ha potuto prendere visione del progetto che evidentemente non condivide, almeno per quel che riguarda le sabbiature che troverebbero spazio accanto alle “Nuove Terme Marine” ma in un impianto non confacente sotto l’aspetto medico e funzionale.
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