Sagrado, nuovo raid di vandali ai cippi del San Michele

Sottratte decorazioni da un monumento che ricorda la battaglia del 21 luglio ’15. Esclusa la pista “ideologica” anti-austriaca. Il sindaco Pian: «Gesto deprecabile»

SAGRADO. Vandali ancora in azione nella zona sacra del San Michele. Un cippo eretto in memoria di una delle prime prese del monte, datata 21 luglio 1915, è stato preso di mira dai soliti ignoti che dal monumento in pietra hanno sottratto alcune decorazioni. Non è la prima volta che in zona si verificano episodi simili. Ma se non altro - magra consolazione - questa volta il "movente" non sembra essere ideologico come avvenne invece qualche mese fa nei confronti del cippo di Bosco Cappuccio. Questa l'opinione del sindaco di Sagrado, Elisabetta Pian: «Potrebbe essersi trattato di un gesto sicuramente squallido - afferma il primo cittadino - come quelli che sempre più spesso accadono in giro: penso cioè ai furti di rame che stanno avvenendo in tutto l'Isontino. Ma non credo - aggiunge la Pian - vi siano come in passato ragioni storico-politiche dietro al gesto, che mi pare fine a sè stesso. Per quanto decisamente deprecabile». Il riferimento è ai fatti del luglio scorso: proprio nelle giornate in cui si ricordava il tragico anniversario della Seconda battaglia dell'Isonzo, scoppiata nel 1915, mani irrispettose oltraggiarono il cippo che a Bosco Cappuccio, sempre nei dintorni del Monte San Michele, è stato dedicato ai caduti isontini che avevano combattuto sotto il 97° reggimento dell’esercito Austroungarico. Nel '14 Gorizia ed il suo territorio erano parte dell’Impero asburgico, e la quasi totalità degli isontini rispose alla chiamata alle armi per Vienna, combattendo di fatto contro l'esercito italiano che allora era il nemico. Mossi evidentemente da rancori mai sopiti e ideologie lontane, ignoti si erano sfogati sul monumento di Bosco Cappuccio divelgendo e spaccando il cippo, spezzando il crocifisso e lordando il sito con un foglio recante la scritta “97° Reggimento di vigliacchi”. Per tutta risposta, sempre nel recente passato, bandiere vennero trafugate dal cippo dedicato alla Brigata Sassari. Stavolta apparentemente nulla di tutto ciò, dunque, anche se la ferita rimane in un territorio che si accinge a celebrare le ricorrenze per il centenario dell'inizio della Grande guerra. «Il decoro di questi luoghi ci è molto caro - assicura la Pian -. E la prima forma di manutenzione e rispetto dovrebbe venire proprio dai cittadini. Il senso civico da solo dovrebbe essere una garanzia. Purtroppo non sempre è così. Come amministrazione - conclude - cerchiamo di monitorare sempre il decoro dei cippi della Zona sacra, tanto che di concerto con Onorcaduti siamo intervenuti molte volte in prima persona assieme ai volontari delle associazioni per la manutenzione degli stessi. Lo faremo anche questa volta».

Luigi Murciano

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