Sagre, con la differenziata diventano “ecofeste”

«L'obiettivo è di arrivare al 68/70% di raccolta differenziata perché più aumenta la selezione dei rifiuti e più si inalzano le possibilità di vedere le bollette calare. Perché? Meno immondizie vanno al termovalorizzatore di Trieste e più lievitano i risparmi».
La ricetta è semplice. A illustrarla Isontina Ambiente. Meno semplice è arrivare all’obiettivo. Perché? Perché la differenziata langue. Ma in un quadro di rilancio della selezione dei rifiuti entrano in gioco le… sagre. Sì, avete letto bene.
Sacchi neri ai bordi dei tavoli e dentro ci finiva di tutto. Piatti in plastica, bottiglie in pet, residui di cibo, tovaglioli di carta, fazzoletti e chi ne ha più ne metta. Insomma, l’antitesi della raccolta differenziata. E alla fine rifocillarsi nelle sagre diventava un boomerang perché la spesa per la raccolta delle immondizie finiva nel calderone della Tia (oggi Tari) con pessimi effetti sulle bollette.
Ma ora si cambia grazie ad un’iniziativa della Provincia. L'antesignano è stato Mariano del Friuli. In quel Comune si svolse la prima "ecofesta". Ma ci sono altre 14 sagre paesane organizzate nel nostro territorio provinciale che sono state e saranno all'insegna della sostenibilità ambientale. Ad esempio, la sagra di San Giacomo a Fogliano Redipuglia dove, grazie alla Provincia di Gorizia, sono stati utilizzati nei giorni scorsi esclusivamente piatti, bicchieri e posate biodegradabili e compostabili a ridotto impatto ambientale. È stata istituita la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti, ridotti gli imballaggi, utilizzato il vuoto a rendere, i prodotti alla spina, i prodotti a km zero e i detersivi ecologici. L'obiettivo dichiarato? Ridurre l'impatto ambientale delle feste e sagre paesane e di divulgare buone pratiche salvambiente.
Le "ecofeste" hanno ricevuto dalla Provincia di Gorizia un finanziamento, poiché, oltre ad effettuare una raccolta differenziata di plastica, lattine in alluminio e acciaio, vetro e carta, faranno uso di posate e bicchieri compostabili, fatti cioè con materiali innovativi che, conferiti col rifiuto umido, si trasformano in compost, in terriccio non inquinante, al contrario dei tradizionali piatti e bicchieri usa e getta in plastica.
«Beneficiari dell'iniziativa - spiega la vicepresidente della Provincia, Mara Cernic - associazioni e Comuni che hanno partecipato al bando e che ora hanno ricevuto e riceveranno un finanziamento fino a un massimo di 500 euro, con un ulteriore incentivo fino a 150 euro per le iniziative non obbligatorie finalizzate all'incremento della sostenibilità ambientale della festa o della sagra. Realizzato nell'ambito della campagna per la riduzione dei rifiuti e la promozione della raccolta differenziata, il finanziamento della Provincia è partito dal presupposto che le sagre e le feste paesane, ampiamente diffuse sul territorio provinciale, sono spesso caratterizzate dal massiccio utilizzo di vettovaglie usa e getta in plastica, nonché dall'uso massiccio di bibite in bottiglie di plastica e in lattine di alluminio: materiale che non sempre viene conferito in maniera differenziata, creando così un pesante onere ambientale ed economico».
Andrà citata la campagna provinciale rifiuti, la Provincia, Isa Ambiente e il Comune nei momenti di comunicazione della festa e ci dovrà essere l'impegno a partecipare agli incontri che saranno organizzati dalla Provincia di Gorizia sul tema della sostenibilità ambientale delle manifestazioni.
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