Sain: «Coi soldi dei nuovi clienti pagavo i vecchi investitori»

La confessione del promotore finanziario: «Per anni nessuno se n’è accorto. Sono stato ingenuo ma volevo nascondere gli effetti del crollo della Borsa». Il buco supera i tre milioni di euro

di Corrado Barbacini

«Vi spiego perchè ho fatto queste operazioni-truffa. Ho preso i soldi dai clienti nuovi per pagare i vecchi che smobilizzavano gli investimenti. Come ho fatto? Non è stato difficile. Infatti per anni nessuno si è accorto di niente».

Rodolfo Sain, 48 anni, il promotore finaziario monfalconese di Banca Fideuram, al centro di un clamoroso crac, si è presentato ieri mattina negli uffici della Tributaria di via Giulia a Trieste e ha ricostruito tutta la truffa per la quale è indagato dal pm Lucia Baldovin. Con lui era presente l’avvocato Ornella Stradaioli che lo assiste assieme all’avvocato Giovanni Borgna.

Ha raccontato quelle che ha definito «ingenuità». Ha detto: «Ho tentato di salvare i conti dei clienti che in realtà avevano perso gran parte dei soldi che mi avevano affidato a causa dell’andamento del mercato. Ho nascosto i crolli della borsa. E poi ho usato il denaro di nuovi sottoscrittori per coprire i buchi. Per un po’ di anni sono riuscito a reggere, a tirare avanti. Speravo nella borsa. Ma in marzo tutto è crollato. È successo quando un cliente mi ha chiesto di rientrare di una notevole somma di denaro. A quel punto ho lasciato», ha detto Sain.

Poi ha spiegato, carte alla mano, ad una ad una non meno di cinquanta operazioni effettuate solo negli ultimi tempi prima del crac.

Operazioni “giustificate” da estratti conto che in realtà erano stati realizzati dallo stesso Sain con lo scanner. Nessuno aveva mai dubitato di lui. I clienti sulla fiducia versavano nelle sue mani il denaro.

Gli consegnavano assegni ma anche banconote sicuri che “Rudy” sapeva investire per il meglio quei soldi. Invece era solo un castello di carte che alla fine è miseramente crollato. I conteggi complessivi sull’ammontare del crac saranno definiti nei prossimi giorni quando il pm Lucia Baldovin chiuderà l’indagine. Ma già ieri in ambienti investigativi si ipotizzava una cifra superiore a 3 milioni di euro anche tenendo conto delle querele che sono state presentate in tutti questi mesi.

Soldi, secondo Sain in parte usati per pagare i vecchi sottoscrittori, in parte virtuali. Perché risultanti solo sulle carte false che «Rudy» Sain realizzava con lo scanner.

Sain ha parlato anche degli incontri con i clienti che spesso avvenivano nelle loro abitazioni o negli uffici, ma molto raramente nella sede di Banca Fideuram in via San Nicolò. Ha spiegato che il suo ruolo di promotore finanziario gli consentiva proprio di raggiungere i clienti nei luoghi e negli orari più comodi per loro. «Lo so, ho sbagliato», ha detto più volte il promotore finanziario. «Ma l’ho fatto per ingenuità. Perché a un certo punto non riuscivo più ad uscire dalla spirale in cui ero finito», ha detto. Gli investigatori hanno annotato nomi e cifre in pagine e pagine di verbale.

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