Salona, crolla una parte della porta romana

Il direttore del Museo archeologico di Spalato: giù solo una conformazione calcarea. Ma è polemica
Di Andrea Marsanich

SPALATO. L’antica Salona (Solin in lingua croata) ancora una volta è al centro di polemiche e proteste per un presunto caso di malagestione dei suoi numerosi siti archeologici. Nei giorni scorsi infatti è venuta giù una parte di Porta Caesarea: un episodio che ha profondamente turbato gli abitanti della città dalmata e i rari turisti dicembrini giunti a Salona per ammirare quanto lasciato in eredità all’area dall’antica Roma.

Il crollo ha riguardato ciò che resta della più antica porta cittadina, una struttura relativamente ben conservata e che costituisce una delle maggiori attrazioni in questa porzione di terra dalmata.

Le rimostranze dei cittadini, che hanno tempestato di telefonate i mezzi di informazione, il Comune e le competenti istituzioni, hanno visto la subitanea reazione di Damir Kliški„, direttore del Museo archeologico di Spalato, che ha voluto spegnere sul nascere ogni timore su possibili crolli futuri nel sito di Porta Caesarea. «A cedere non è stato un pezzo dell’antichissima costruzione – ha detto Kliški„ – bensì una conformazione calcarea che si era venuta a creare nei secoli a causa della pioggia e dell’umidità. Il crollo non ha riguardato dunque nulla di prezioso, la crosta calcarea non ha compromesso la pietra utilizzata per approntare Porta Caesarea o Porta di Cesare. Niente panico, dunque».

Secondo Kliški„, anche questo blocco staccatosi giorni fa potrà fornire informazioni utili a capire quanto successo a Salona nel corso degli ultimi secoli.

Allarme rientrato dunque, anche se buona parte della popolazione locale ha manifestato scetticismo per le spiegazioni del direttore del Museo archeologico, scottata dalle scorse esperienze. Agli inizi dell’anno, un gruppo di sconosciuti ha distrutto un pezzo del muro a protezione di Salona, buttando giù ben 7 metri e mezzo di struttura in lunghezza, 6 in altezza e 50 centimetri in larghezza. I balordi hanno devastato questo muro risalente al 170 dopo Cristo, agendo di notte. Poi, non ancora soddisfatti, hanno sparso i blocchi di pietra a centinaia di metri di distanza dal muro, portandoli fino al Centro vescovile locale. Purtroppo la polizia non è riuscita a individuare i responsabili dello scempio che ha colpito il muro costruito all’epoca in cui l’ imperatore era Marco Aurelio. Una struttura approntata per difendere Salona che in quei tempi, quasi venti secoli fa, stava allargandosi in direzione est. Il vandalismo si era aggiunto alla demolizione, perpetrata un paio di anni fa, ai danni delle antiche mura di Salona, precisamente in via Petrova e nel quartiere Termi.

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