Salvini a Trieste: il collegamento marittimo con l’Egitto e il pensiero su Regeni: «Attendiamo giustizia»

Il vicepremier al battesimo triestino del collegamento con lo scalo di Diametta. «Il Mediterraneo torni mare di pace». Vertice bilaterale con l’omologo El-Wazir

Diego D'Amelio
La cerimonia alla presenza del ministro Matteo Salvini
La cerimonia alla presenza del ministro Matteo Salvini

È il nuovo collegamento marittimo fra Trieste e l’Egitto il protagonista dell’attenzione che il ministro dei Trasporti Matteo Salvini dedica alle attività portuali nel corso della sua visita.

Dopo la Stazione marittima, il vicepremier sale sulla nave ro-ro della compagnia Dfds, che ha ritardato di due giorni la prima partenza da Trieste per poter ospitare il saluto dell’esponente di governo. Salvini non elude le domande su Giulio Regeni, definendo il nuovo collegamento come un’iniziativa di pace nel Mediterraneo.

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L'intervento del vicepresidente di Dfds, Kemal Bozkurt

Mercoledì mattina, nel corso dell’evento “L’Italia dei Sì”, parlando del porto, il ministro fa «i complimenti alla politica, all’impresa e alla tecnica per questa crescita incredibile di Trieste e del Friuli Venezia Giulia».

Una slide evidenzia i 423 milioni del Fondo complementare del Pnrr per gli interventi relativi a Servola, Molo VII, terminal ungherese, Noghere ed elettrificazione delle banchine. Vi si aggiungono 173 milioni stanziati da Rfi per il potenziamento della rete su ferro dello scalo. Nella foga il ministro dimentica i 207 milioni appena destinati al Molo VIII dal Cipess, ma manca in effetti la firma del decreto ministeriale.

La nave ro-ro di Dfds ormeggiata in Riva Traiana. Foto di Andrea Lasorte
La nave ro-ro di Dfds ormeggiata in Riva Traiana. Foto di Andrea Lasorte

Un breve video lancia l’intervento Pnrr da 200 milioni per la stazione di Servola, «fondamentale per il raddoppio della capacità ferroviaria a 25 mila treni». Poi il ministro dà un’indicazione importante ai tecnici: «Sui lavori del Fondo complementare non c’è la tagliola del 2026. Non significa che ce la si può prendere comoda, ma la traslazione dei fondi è possibile». Una rassicurazione rispetto a lavori che è impossibile affidare e ultimare in due anni soltanto.

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La tappa triestina del tour nazionale “L’Italia dei Sì”, promosso dal ministero guidato da Matteo Salvini. Foto Andrea Lasorte

Quello che non arriva è un annuncio sul nuovo presidente dell’Autorità portuale. Nel corso della visita, Salvini incontra il commissario straordinario Vittorio Torbianelli e il segretario generale Antonio Gurrieri. Alle domande sulla designazione, indica dicembre come momento di svolta. «Stiamo lavorando», taglia corto.

Il governatore Massimiliano Fedriga gioca di prammatica: «Quando arriverà l’indicazione del ministero valuteremo l’intesa, la scelta non sarà basata sulle vicinanze politiche, partitiche o su qualcuno da dover ricollocare. Guarderemo alle professionalità e alla continuità: il porto ha lavorato molto bene, grazie a quello che hanno fatto Zeno D’Agostino e la sua squadra».

Poi il faro si accende sulla nave arrivata nei giorni scorsi dal porto di Damietta e ormeggiata sulla banchina Samer Seaports & Terminal di Riva Traiana. Nella cerimonia a bordo, Salvini sottolinea che «il porto di Trieste è simbolo di una comunità che cresce e investe».

Il vicepremier chiede alla Commissione europea di non tassare le imprese marittime «in nome dell’ideologia della sostenibilità».

Quanto alle relazioni con l’Egitto, si dice convinto che «serve un percorso che avvicini non due business, ma due popoli e due culture. Dobbiamo far cessare i conflitti: il Mediterraneo torni un mare di pace».

Giulio Regeni

Una volta a terra, il vicepremier non manca di ricordare la morte in Egitto di Giulio Regeni: «La giustizia l’attende un intero popolo, tutti gli italiani. Conto arrivino i nomi dei responsabili con pene esemplari. Poi ci sono rapporti economici, culturali, commerciali, infrastrutturali».

Salvini si sposta quindi nella sede dell’Autorità portuale per un bilaterale riservato con la delegazione egiziana, guidata dall’omologo Kamel El-Wazir, a sua volta vicepremier e ministro dei Trasporti.

Al brindisi sulla nave, la prima a partire da Trieste verso l’Egitto, sono presenti gli ambasciatori Michele Quaroni e Bassam Essam Rady, oltre a istituzioni del territorio e operatori coinvolti. Fa capolino pure l’ex presidente dell’Adsp Zeno D’Agostino.

Seconda autostrada del mare al via

Si festeggia il via alla seconda autostrada del mare, dopo quella partita nel 1987 fra Trieste e la Turchia. La linea prevede al momento una tratta a settimana, con la possibilità di portare i prodotti agricoli e ortofrutticoli egiziani freschi sui banchi dei supermercati dell’Europa centrale e del Regno Unito in soli 4-6 giorni.

Le compagnie coinvolte stimano che il pieno di prodotti refrigerati (60 unità di carico su circa 200) sarà raggiunto nel giro di un mese, mentre complessa si presenta la sfida di riempire nei due sensi le navi con prodotti “dry”, dal tessile alla produzione manifatturiera italiana per l’export.

Per Torbianelli, «la direttrice nordafricana era pilastro essenziale del nostro scalo già nell’Ottocento. Il potenziale è altissimo: frutta e verdura egiziana, mele italiane da esportare in Egitto, un’ampia gamma di prodotti industriali».

Il vicepresidente di Dfds Lars Hoffmann parla di «opportunità straordinaria per espandere il nostro network».

Il presidente di Samer & Co Shipping Enrico Samer sottolinea «il potenziale delle autostrade del mare», grazie all’«eccellente network ferroviario del porto di Trieste», ma «tutto ciò è stato possibile grazie al grande lavoro di squadra svolto dai governi e dalle rappresentanze diplomatiche, dalle Autorità portuali di Trieste e Damietta, e da tutte le altre autorità coinvolte, in particolare quella doganale, che ha permesso l’implementazione di un corridoio che garantisce l’inoltro immediato delle merci da nave e ferrovia».

Secondo il presidente di Ice Matteo Zoppas, «la linea consente di abbattere costi e tempi. Il collegamento si pone come strumento aggiuntivo del Piano Mattei, per sfruttare le potenzialità che si aprono con il continente africano. Il secondo passo sarà informare operatori e agenti, affinché lo strumento venga conosciuto e possa dare un reale vantaggio al commercio italiano». —

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