San Canzian, si estende la zona archeologica

A fianco della parrocchiale sistemata l’area in cui è stata trovata una parte della basilica paleocristiana che si aggiunge ai resti della grande villa romana
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone-28.07.2012 Scavi archeologici-San Canzian d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-28.07.2012 Scavi archeologici-San Canzian d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura

SAN CANZIAN D’ISONZO. Il patrimonio archeologico di San Canzian d'Isonzo si amplia. A fianco della parrocchiale non ci sono solo i sarcofagi riemersi con la campagna di scavo effettuata 50 anni fa. Ora rimane in bella vista, a ridosso dell'Antiquarium, anche una porzione della basilica paleocristiana edificata nei decenni immediatamente successivi al martirio di Canzio, Canziano e Canzianilla, avvenuto nel 304 dopo Cristo. Si tratta comunque solo di una parte dello scavo, molto più ampio, eseguito tra la fine dello scorso anno e l'inizio di questo dagli archeologi della società Arké di Trieste, intervento realizzato su incarico del Comune grazie al finanziamento della Provincia e d'intesa con la parrocchia.

La campagna ha consentito di riportare alla luce non solo i resti della basilica, già indagati all'inizio degli anni '60, ma anche di una vasta villa romana. Con la Soprintendenza regionale ai beni archeologici è stato quindi concordato un ripristino dei luoghi che rendesse fruibile quanto rimane della basilica, utilizzata fino al XIII secolo senza soluzione di continuità. E' l'altro aspetto emerso dall'indagine condotta a cavallo tra 2011 e quest’anno.

Gli scavi hanno inoltre evidenziato, all'interno dei perimetro della basilica, un sarcofago, interrato a poca distanza dall'altare e coperto con una pesante lastra di pietra. In tempi antichi il sarcofago è stato violato, e quindi il suo contenuto è sconosciuto, anche se la sepoltura doveva essere di un personaggio di rilievo, visti la posizione e i fili d'oro rinvenuti all'interno del sacello, fili appartenenti alla veste del defunto. Completato il ripristino, gli archeologi stanno ora procedendo all'elaborazione delle risultanze dello scavo.

In questo periodo gli archeologi sono però anche impegnati nella terza fase di scavo programmata nella chiesetta di San Proto. Nella seconda, effettuata alla fine del 2010, è stata ritrovata un'aula del IV secolo eretta in memoria di uno dei martiri cristiani giustiziati nel 304 dopo Cristo, nell'ambito delle persecuzioni dioclezianee. Il secondo vano si affianca a quello già riportato alla luce 50 anni fa e prosegue anche all'esterno dell'attuale edificio.

Le indagini hanno portato alla luce anche una nuova sepoltura bassomedievale, che si aggiunge alle altre quattro, tra le quali quella di un neonato, scoperte nel 2009. Tutte, in ogni caso, dimostrano come San Canzian abbia rappresentato, senza soluzione di continuità, un punto di riferimento importante per la cristianità.

Nell'ultima campagna gli archeologi hanno individuato, però, anche una possibile tomba di epoca romana, situata all'interno della chiesa di San Proto, che in origine si trovava all'esterno della costruzione paleocristiana.

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