San Floriano del Collio autonoma Eventi e nuovi spazi per i 70 anni

la storia
San Floriano
Non è un anno come tutti gli altri, questo 2021 ormai arrivato a metà del suo percorso, per San Floriano del Collio e i suoi abitanti. E la pandemia da coronavirus, in questo caso, non c’entra proprio nulla. È un anno di ricordo e orgoglio, di un traguardo da celebrare degnamente guardando a ciò che è stato, con un impegno da rinnovare per il futuro. In questo 2021, infatti, il Comune di San Floriano del Collio celebra il 70° anniversario del ripristino dell’autonomia comunale, e per questo il sindaco Franca Padovan e la sua giunta stanno preparando una serie di iniziative e manifestazioni che si svolgeranno da luglio fino al termine dell’anno.
Del resto c’è da omaggiare degnamente il giorno in cui, nel 1951, il paese gioiello in cima al Collio ha ricominciato a scrivere una storia che era stata interrotta quasi un quarto di secolo prima. Era il 24 novembre 1927 quando venne pubblicato il decreto di soppressione del Comune di San Floriano del Collio, e del suo accorpamento a un nuovo ente comunale più ampio, denominato San Martino Quisca. Sempre quell’anno vennero soppresse anche tutte le associazioni di carattere religioso, culturale ed economico attive nel paese, venne proibito l’uso della lingua slovena in pubblico.
L’anima di San Floriano del Collio, però, non si arrese: e così ad esempio il parroco Ciril Sedej continuò a dire messa nella lingua dei fedeli, e gli abitanti si batterono, militando pure nella Resistenza, per riconquistare l’autonomia e l’identità che erano state tolte. Un’autonomia che il paese si sarebbe ripreso però solo al termine della Seconda guerra mondiale, nel 1951 appunto, dopo qualche anno sotto il Comune di Capriva del Friuli (San Martino Quisca nel frattempo era passato alla Jugoslavia), con la ricostituzione del Comune.
Settanta anni sono passati da allora (e le prime elezioni si tennero proprio nel giugno di quell’anno), ma non è cambiata la determinata volontà degli abitanti del piccolo centro di vivere e onorare la propria identità e la propria autonomia. «Per noi si tratta di un anniversario rilevante – spiega il sindaco Padovan –, perché chi ci ha preceduto ha lottato per essere autonomo, e noi oggi, pur tra le mille difficoltà legate ad essere una realtà così piccola, e pur portando avanti ovviamente collaborazioni con chi ci è vicino, vogliamo continuare a camminare sulle nostre gambe, mantenendo la nostra identità locale». Di qui anche la scelta del Comune di omaggiare questa identità e questo anniversario, che formalmente cadeva già nella prima parte dell’anno, ma che ora sarà possibile vivere pienamente con l’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia. «Le idee non mancano – dice ancora Padovan –. Inaugureremo i nuovi spazi del cimitero, così come il monumento ai caduti della Grande Guerra, e organizzeremo una serata dedicata all’anniversario della ricostituzione del Comune». Ancora, ci sarà occasione per momenti culturali e artistici, e di eventi in grado i valorizzare le tipicità e le bellezze del territorio. —
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