San Giuseppe liberato dai tarli La prima messa sarà il 24 maggio

la storia
Sono terminati i lavori alla Chiesa di San Giuseppe, nel rione di Largo Isonzo, per la disinfestazione dei tarli, un lavoro ponderoso che è iniziato a fine gennaio e che vedrà il suo culmine sabato 16 maggio.
I lavori dovevano terminare a fine febbraio, ma a causa delle restrizioni per il coronavirus sono slittati fino a metà maggio.
La ditta Ecotrade solution srl, che ha svolto il lavoro, «è stata perfettamente nei tempi stabiliti cioè inizio marzo, in realtà poi viste le restrizioni del Governo si è fermata tutta la parte dei lavori di ripristino e pulizia da parte della parrocchia, che verranno finalmente ultimati proprio questa settimana in vista anche della riapertura delle celebrazioni delle liturgie con il popolo», spiega una nota diffusa dalla parrocchia.
Dal 2 maggio in realtà la chiesa è stata parzialmente riaperta per la preghiera individuale seguendo le indicazioni dei vari Dpcm.
Un lavoro che ha visto in questi mesi una bella risposta da parte dei parrocchiani nell’aiutare e facilitare la disinfestazione: c’è stato chi si è impegnato a gestire e preparare la palestra del Ricreatorio per le messe allestendo l’altare e preparando le sedie per i fedeli (naturalmente nel periodo in cui ancora si potevano celebrare le funzioni), chi ha invece gestito lo smantellamento e la preparazione di tutte le parti in legno da sanificare, chi con molta pazienza ha stuccato tutti i forellini delle statue, chi ha riordinato e ripulito e riposizionato tutti gli arredi.
Il parroco don Paolo Zuttion, il Consiglio affari economici e il Consiglio pastorale parrocchiale «vogliono ringraziare di cuore la ditta Ecotrade, in particolare Riccardo Geracitano e i suoi collaboratori, per il lavoro svolto», ma anche «l’Arcidiocesi di Gorizia che ha coperto con un contributo la gran parte dei lavori di disinfestazione e che senza questo aiuto sarebbe stato impossibile realizzare il lavoro».
Infine «tutti i volontari che in questi mesi hanno dedicato il loro tempo per questa emergenza e anche tutti coloro che hanno contribuito con donazioni nell’arco di tutto il periodo».
Finalmente quindi dopo mesi di chiusura i parrocchiani di San Giuseppe riavranno nuovamente la loro chiesa, luogo dove erano abituati a trovare riparo magari per una preghiera, rivolgendosi al loro Santo patrono San Giuseppe o alla Madonna.
Il 24 maggio è prevista la prima santa messa a porte aperte (con tutte le precauzioni necessarie per la prevenzione del Covid-19) con la chiesa nuovamente a disposizione di tutti i parrocchiani e completamente libera dall’assedio dei tarli, che ha richiesto tanta pazienza e perizia per uscire dall’impasse. Nel periodo del Covid-19, infatti, è stata disposta anche la chiusura dei luoghi di culti, per evitare assembramenti di persone. –
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