San Martino del Carso provincia di Budapest

SAGRADO. San Martino del Carso dependance d’Ungheria grazie al Gruppo speleologico carsico. I contatti con le associazioni e le realtà museali magiare, negli anni, hanno portato sinergie che hanno attratto nei luoghi della Prima guerra mondiale migliaia di visitatori ungheresi. Non è un caso, quindi, che il presidente della Repubblica Janos Ader abbia scelto di celebrare la ricorrenza nazionale del 4 giugno proprio nella frazione sagradina. Nei giorni scorsi il treno storico “Isonzo Espress” ha portato nell’Isontino 550 turisti ungheresi. Ad organizzarlo è stata la Hegedüs Zsuzsa Máv Nostalgia Kft di Budapest che per la parte del viaggio relativa all’Italia si è affidata all’esperienza del Gruppo speleologico carsico. Gli ospiti si sono alternati nella loro visita sui campi della memoria del Fronte dell'Isonzo. Seguendo un piano predefinito, undici corriere li hanno portati sui luoghi più significativi di Slovenia e Carso. A guidarli sono state le guide storiche ungheresi dell’associazione Nagy Haboru Blog di Budapest che da anni collabora con il Gruppo speleologico. Le due realtà lo scorso anno hanno pubblicato il libro "Storie di uomini dal fronte di San Martino del Carso, 1916" e oggi stanno lavorando sul diario di un soldato ungherese presente a San Martino nella primavera del 1916. «Il progetto del treno – spiega Gianfranco Simonit, anima del Gruppo speleologico - è nato un anno fa con numerosi incontri preparatori. La nostra associazione è stata il riferimento per la parte italiana, sia per la realizzazione del programma, sia per i due giorni di visita”. Oltre al museo della Grande guerra di San Martino del Carso, al monumento al 4° reggimento Honved e ai cippi del Monte San Michele, i visitatori hanno fatto tappa alla cappella ungherese di Visintini, al cimitero austroungarico di Fogliano, al Sacrario di Redipuglia e al centro di Gradisca. “Il viaggio ha colpito tutti i partecipanti anche perché in Ungheria la nostra zona, nota come Piana di Doberdò, è conosciuta da tutti e praticamente in ogni località c’è un luogo a noi intitolato». Visto il successo ottenuto dall’iniziativa, il treno storico da Budapest verrà ripetuto anche il prossimo anno. «Come dimostrato dalla visita del presidente della Repubblica, in Ungheria abbiamo contatti a tutti i livelli. Negli anni ci siamo costruiti una reputazione: siamo affidabili e si fidano di noi. L’anno prossimo parteciperemo a due grandi mostre, come abbiamo già fatto quest’anno. Quella al Katona József Múzeum di Kecskemét, ‘Ritorno in patria’, ha vinto il premio per la migliore esposizione dell’intero Paese e il 30-40% del materiale in mostra era nostro”, conclude con orgoglio Simonit.
Riproduzione riservata © Il Piccolo