San Valentino, boom di nozze

Ma chi l'ha detto che sposarsi di venerdì porta sfortuna? Alle dicerie popolari e alle superstizioni legate al matrimonio non devono aver dato troppa importanza le cinque coppie che questa mattina si giureranno amore eterno nella Sala matrimoni del Comune in piazza Unità d’Italia.
Una giornata evidentemente non scelta a caso, visto che si tratta della festa degli innamorati per eccellenza, quella di San Valentino. Ma un simile “boom” di matrimoni con rito civile nel giorno del 14 febbraio non lo si ricorda a Trieste in tempi recenti: una serie di richieste per una data precisa che ha portato gli addetti comunali a fare la classica eccezione, visto che le giornate normalmente deputate ai matrimoni in piazza Unità sono il lunedì, il giovedì e soprattutto il sabato, la più gettonata per il fatidico sì. In realtà, a ben guardare le statistiche più recenti, quello che accadrà questa mattina pare andare in controtendenza con il trend dei matrimoni in città negli ultimi anni, sia civili che religiosi, che si presenta decrescente o al massimo stazionario.
In particolare, spicca il vistoso calo registrato nell'ultimo anno: nel 2013 infatti sono stati ben 49 i matrimoni in meno celebrati rispetto all'anno precedente. Per la precisione 600 contro i 649 del 2012. Un calo che riguarda sia i matrimoni religiosi (174 nel 2013 contro i 185 del 2012), sia quelli civili (426 lo scorso anno contro i 464 del 2012). In media, come si può evincere dai numeri, i matrimoni civili viaggiano su una cifra pari a quasi il triplo di quelli celebrati in chiesa.
La cornice principale per i riti civili rimane quella della Sala matrimoni ma, nel caso di richieste specifiche, viene utilizzato anche il Museo di Villa Sartorio, mentre nel periodo estivo, da maggio a settembre, fioccano le prenotazioni per Villa Revoltella.
In futuro potrebbero però essere individuate nuove sedi, come il Museo Revoltella o il ritorno del Castello di San Giusto: «Sono in effetti allo studio nuove location da adibire ai matrimoni civili - conferma il vicesindaco Fabiana Martini -. Ci sono però delle difficoltà oggettive legate alla capienza delle varie sale che devono risultare idonee, ma soprattutto è fondamentale preservare e non intaccare le sedi ed i rispettivi percorsi museali».
Nel ruolo di celebrante c'è sempre l'Ufficiale di Stato civile, in genere un rappresentante delle istituzioni, ma anche un semplice cittadino munito di delega speciale. Nettamente in testa a questa particolare classifica, si trova il consigliere comunale Michele Lobianco (fresco di abbandono di Fli), con oltre 700 matrimoni all'attivo in sedici anni: non a caso ben quattro dei cinque riti di questa mattina portano la sua firma.
Pierpaolo Pitich
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