San Valeriano, mezzo secolo con la gente

La parrocchia di periferia, sorta a Gradisca in borgo Basiol, festeggia il traguardo e intitola il piazzale della chiesa a don Gobbi
Bumbaca Gorizia 12.02.2008 Gradisca, piazzale san Valeriano - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 12.02.2008 Gradisca, piazzale san Valeriano - Foto di Pierluigi Bumbaca
GRADISCA. La “parrocchia di periferia” compie mezzo secolo. La comunità di San Valeriano e del borgo Basiol si accingono a festeggiare i cinquant’anni dalla posa della prima pietra della chiesa-simbolo del rione gradiscano in occasione della festa patronale. Una storia, quella dell’edificio di culto, che è la storia stessa di Gradisca e della sua evoluzione ed espansione. La parrocchia è sorta nella seconda metà degli anni’60 nel rione cittadino del borgo Basiol (la prima pietra venne collocata appunto nel dicembre del’67). Il che ne ha fatto una sorta di simbolo del «riscatto» delle frazioni rispetto al centro storico, entità che per anni sono rimaste quasi estranee l’una all’altra. È affascinante la vicenda della fondazione della parrocchia di San Valeriano, sorta in mezzo al nulla di un borgo rurale, e diventata in seguito testimone dei pesanti mutamenti urbanistici, produttivi e sociali della periferia gradiscana.


Una vicenda che assume i connotati di una vera e propria epopea missionaria, se è vero che il tempio provvisorio in legno (ancora oggi ricordato come la “chiesa-baracca”) venne costruito con le proprie mani dalla gente delle frazioni, guidate dall’entusiasmo del primo parroco don Sante Gobbi. E proprio al vulcanico “prete operaio” sarà dedicato dalla comunità e dal Comune di Gradisca il piazzale antistante la chiesa di via King. In occasione della festa del cinquantennale della parrocchia, si terrà la Giornata del Ringraziamento di Coldiretti. Domenica alle 9.30 è in programma la messa patronale solenne e la Festa parrocchiale del Ringraziamento. Vi sarà anche il conferimento del “Premio San Valeriano”, storicamente dedicato a figure della comunità distintesi per il proprio servizio sociale. A seguire l’ntitolazione del piazzale antistante la chiesa di San Valeriano a don Sante Gobbi e la benedizione dei mezzi agricoli e di servizio.


Al termine un momento musicale offerto dalla Società Filarmonica Gradisca d’Isonzo e un momento conviviale. Lunedi 27 la memoria liturgica di San Valeriano con la messa che sarà celebrata alle 19. San Valeriano fu un mirabile vescovo aquileiese che operò fra il 370 e il 388. La sua effigie è ritratta in un prezioso quadro ospitato nella chiesa di via King e realizzato dall’artista gradiscano Vinicio Depollo, scomparso proprio nei giorni scorsi e premiato dalla comunità parrocchiale di Gradisca nel 2001. Il vescovado di Valeriano rappresentò l’inizio della più bella stagione della Chiesa di Aquileia; presso il centro episcopale fiorì un notevole seminario di studi teologici. La sua presenza pastorale costituì il segno delle ripresa della fede nicena contro l’arianesimo che per un ventennio aveva dominato in Occidente, specialmente a Milano.


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