Sangue e intrighi dei Borgia al Castello di Gorizia

GORIZIA. «Non appena mi sono capitate tra le mani, in mezzo a tante altre, le foto del Castello di Gorizia non ho avuto dubbi: era lo scenario perfetto per girare le scene della stagione finale dei “Borgia”. E, chissà, non escludo di tornare qui con qualche nuovo progetto...». Vittima di questo autentico colpo di fulmine con il capoluogo isontino è il leggendario produttore statunitense Rick McCallum, storico collaboratore del regista George Lucas, noto soprattutto per aver lavorato ai prequel di “Star Wars” e alla serie tv “Le avventure del giovane Indiana Jones”.
Archiviato il capitolo fantascienza, McCallum è passato ai ben più terreni intrighi di potere, sesso, politica e religione che hanno caratterizzato la controversa storia della famiglia rinascimentale italiana, producendo, con la sua ceca “Film United” (assieme alla francese “Atlantique Productions” e alla tedesca “Eos Entertainment Gmbh”) “I Borgia”, serie televisiva da 2 milioni di euro a episodio (uno dei budget più alti mai impiegati per una coproduzione europea), campione di ascolti in molti dei 90 paesi in cui è trasmessa. In Italia la terza e ultima serie andrà in onda a settembre su Sky Cinema.
Una vetrina eccezionale per la nostra regione, che regalerà agli episodi conclusivi della serie - incentrati sul personaggio di Lucrezia - ben due location d’eccezione: il Castello di Gorizia, al suo battesimo cinematografico, e quello di Villalta (Udine), scelto per girare alcune scene di duello in esterna. Merito dell’interessamento di Film Commission Fvg che per quasi due anni ha lavorato per portare “I Borgia” in Friuli Venezia Giulia, «regione che si sta imponendo sempre più come “movie friendly”» come ha spiegato Guido Cassano, intervenuto assieme al sindaco di Gorizia Ettore Romoli (che ha confessato di essere un fan della scandalosa serie tv, ndr) all’incontro di Rick McCallum con la stampa.
Proprio quest’ultimo ha confermato di aver preferito il maniero goriziano ad altre proposte arrivate anche dalla Croazia e che qui, a dispetto della sua decennale esperienza hollywoodiana, è rimasto «molto colpito dalla professionalità e dalla grande ospitalità dimostrata dalla città. E, ovviamente, dal cibo: ho mangiato davvero troppo» ha concluso con una battuta. Per poi continuare svelando il segreto del successo della serie, che ha conquistato anche gli Stati Uniti: «Gli americani sono affascinati dalla storia dell’Italia: noi siamo più “giovani”, ma molto attratti da sesso, soldi e potere, soprattutto se inseriti in un contesto storico antico. In generale c’è molto interesse per il Rinascimento italiano, tanto che dopo i Borgia stiamo pensando a una serie sui Medici».
Dopo l’incontro, McCallum ha aperto le porte del blindatissimo set, dove in questi giorni stanno lavorando circa 300 persone tra attori, comparse e tecnici.
Nessuno “spoiler”, però: nulla è dato sapere sulle scene che sono state girate a Gorizia, sulle quale vige il riserbo assoluto «per non rovinare la sorpresa». Anche se, a ben guardare, nel cortile interno al Castello si potevano ancora vedere gli strumenti di tortura e gli abiti macchiati di sangue usati per immortalare un’esecuzione capitale. Per sapere chi è lo sfortunato incappato nelle mani del boia, però, bisognerà aspettare la messa in onda. L’unica certezza è il perfezionismo quasi maniacale del regista: per quei 30 secondi di girato ci sono volute ben due ore e mezza di riprese, con buona pace dei figuranti, che per tutto il tempo hanno dovuto inneggiare al boia senza, però, proferir parola.
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