Sanità, nelle Aziende arriva il commissario. “Via” sei direttori

Sei “direttori” a casa con dicembre e due Aziende (ospedaliera e sanitaria) con un unico commissario alla guida per 6 mesi fino a giugno, più una previsione di calo dei letti tra Cattinara e Maggiore (escludendo i privati accreditati e il Burlo) che potrebbe essere di oltre 250 posti. La riforma sanitaria, ora presentata dalla Regione nel suo “corpus” completo, apre una finestra su scenari che soprattutto negli ospedali “universitari” di Trieste e di Udine sono ancora da scrivere. Non solo per l’accorpamento di Azienda ospedaliera e sanitaria, ma per la convivenza con la facoltà di Medicina: la nuova “Eas” diventerà operativa solo dopo un nuovo accordo Università-Regione e sarà questo il lavoro dei commissari a Trieste e a Udine.
Ieri pomeriggio il testo di riforma è stato presentato a tutti i direttori della Sanità del Fvg nella sede della Giunta a Udine dall’assessore regionale Maria Sandra Telesca e dal direttore dell’assessorato Adriano Marcolongo. È stato specificato che fino alla firma del nuovo accordo Università-Regione, a garanzia delle attività di didattica e ricerca all’interno del servizio sanitario, le due Aziende resteranno autonome. Differita, evidentemente, anche la nomina del nuovo direttore generale unico. Il bando è stato pubblicato e i nuovi vertici in tutta la regione saranno incaricati già a novembre. Non a Trieste, appunto, dove invece sarà in azione un commissario unico.
Tra le file dei dirigenti medici responsabili di reparti, che per la prima volta pubblicamente nei mesi scorsi avevano lanciato appelli per la salvaguardia delle alte specialità ospedaliere a Trieste, si percepisce un certa preoccupazione per il periodo di “vacatio”, che virtualmente è cominciato ieri, con l’annuncio che i direttori generali, i direttori sanitari, i direttori amministrativi della sanità ospedaliera e territoriale cesseranno a dicembre, in anticipo sulla scadenza del contratto. Escono Francesco Cobello (in scadenza a marzo 2015), Nicola Delli Quadri al vertice dell’Ass1 dal novembre 2013, quelli sanitari Luca Mascaretti e Adele Maggiore, e amministrativi Marino Nicolai e Franco Sinigoj.
Qualcuno dei “primari” spera che sia proprio Delli Quadri il prescelto a ereditare la nomina di commissario, per competenza ed esperienza “bilaterali” ai vertici delle due tipologie di Aziende. Non sembra preoccupare più di tanto, al momento, il calo dei posti letto, i sanitari concordano sul fatto che «la sanità non sono i letti ma le cure», anche se i conti andranno fatti bene non solo sulla situazione esistente quanto piuttosto sulle previsioni, incardinate nel progetto “nuovo Burlo e restauro di Cattinara”, dove i progetti già pronti sono dimensionati su ben diverse proporzioni.
Tutta da capire ancora la parte più sostanziale della riforma, come si fonderanno attività ospedaliera e territoriale, in che misura lo sviluppo “scientifico” di Cattinara per cui si sono battuti oltre 40 primari, verrà previsto nel nuovo assetto, come saranno suddivise le funzioni fra i tre ospedali “hub” di Trieste, Udine e Pordenone, di cui molti auspicano una compartecipazione maggiore nell’offerta coordinata dei rispettivi migliori servizi sanitari su base regionale. A questo proposito non manca infine una sottolineatura: che per conservare «un vero alto livello a Cattinara serve più di tutto un’iniezione importante di attrezzature tecnologiche».
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