Inaugurata a Trieste la prima Casa della comunità all’ospedale Maggiore
Il nuovo presidio rientra nel processo di riorganizzazione dell’assistenza territoriale previsto dalla normativa nazionale e regionale

È stata inaugurata all’ospedale Maggiore di Trieste la prima Casa della comunità della città, un nuovo presidio territoriale che, a partire dal 2 gennaio, punterà a “rafforzare l’assistenza di prossimità e l’integrazione tra servizi sanitari, sociosanitari e sociali a favore della cittadinanza”.
"Avevamo l'obiettivo nel 2025 di aprire sei case di comunità. Questa è la sesta. Ci siamo riusciti, e naturalmente proseguiremo il prossimo anno a realizzarne quella trentina che complessivamente abbiamo programmato. È la sanità territoriale, realizzata grazie a risorse del Pnrr e a ingenti risorse del bilancio della Regione Fvg" sono le parole dell'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi.

Una struttura aperta 24 ore su 24, sette giorni su sette, dove il modello di accoglienza - è stato spiegato - si basa su integrazione, multidisciplinarietà, presa in carico personalizzata e coordinamento dei servizi.
Gli spazi, è stato ricordato, sono dedicati soprattutto a cure a bassa complessità e che consentiranno "anche di contrastare le inappropriatezze di accesso al pronto soccorso, che sono circa l'80% - ha riferito Riccardi - e che determinano disagi nei confronti dei cittadini che non hanno una risposta in un tempo ragionevole e nel sistema oberato da risposte che non dovrebbe dare".
Il direttore generale dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, Antonio Poggiana, ha sottolineato che, con l'inaugurazione odierna "Asugi compie un passo significato verso un modello di sanità territoriale più vicino ai cittadini e ai bisogni di salute della comunità".
Tra i servizi offerti dalla Casa della comunità ci sono attività infermieristiche e ambulatoriali, diagnostica di base, punto prelievi e il raccordo con i servizi sociali cittadini e quelli distrettuali.
Per rafforzare l'organico dei medici, Poggiana ha ricordato che "è stato aperto un bando: a oggi abbiamo ricevuto 40 manifestazioni di interesse. Saranno importanti considerando anche che nella Casa della comunità saranno presenti sempre due medici di medicina generale contemporaneamente".
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